LA SAGGEZZA ED IL SUO RAPPORTO CON IL PENSIERO.
Si dice una opportunità sempre aperta per un confronto di idee, è un pò come gli incontri ad Arcore tra Berlusconi e Martinazzoli, oppure le proposte a Mario Segni, del leader di Forza Italia, è la filosofia che cerca, si procura, tramite il linguaggio. Per togliere la tua Prof. di filosofia del classico, ci vuole il grande Mino Martinazzoli, un politico, un avvocato, diciamo il giurista, l’avvocato, che vince lungo la strada. La sinistra democristiana, critica sulla Legge Mammi, eppure s’incontra con Berlusconi, per capire quali saranno i risultati definiti, che poi tutti sanno, con 14 miliardi il più grande imprenditore televisivo, scende in campo, con il nome Forza Italia.
PER NOI DEVI ESSERE AVVOCATO ( DAL PROGETTO INIZIALE AL MUTAMENTO )
Come dire, Berlusconi, prima si è trovato un lavoro lui, poi lo ha trovato ad altri, alla fine ti ha presentato, la sua più grande vittoria, il lavoro che da un soggetto finanziatore. Martinazzoli Il 24 luglio 2010 intervistato da Liberal poco più di un anno prima della sua morte, aveva detto fra le altre cose: «Una volta nel 1994 incontrai Silvio Berlusconi e cercai di spiegargli che fare politica significava fare gli interessi degli altri e non i propri. Non ebbi successo» Questo possiamo portarlo come esempio per definire due politiche, una di sinistra, l’altra di destra. Sei andato nella destra ? Come dire l’invenzione moderna, anche di partito, si scontra con l’atteggiamento conservatore, oggi, come ieri, per dire che il progetto, è al centro del cambio, del mantenimento di una leadership.

Dedicato a chi non vive un periodo di fortuna.
Il punto di arrivo di chi fa politica è comprendere la regione di Stato, fare del buon governo è, invece, il punto di partenza di un impegno ambizioso e prestigioso nella comunità. Fare pratica nel mondo della politica non è facile e per effetto del voto libero, delle leggi della democrazia, dare un voto al popolo è un’ altro punto d’arrivo.
Si scrive di me Giuseppe Di Summa, nel mio percorso politico parto pieno di comunicazione, mi viene chiesto di non essere ” capriccioso “, nella mia vita di studio non posso fare una intrusione illecita, debbo attenermi al valore della memoria, il mio rapporto con la politica si sviluppa con le bellissima letteratura di Tocqueville, andando verso una riflessione su libertà politica, religiosa e di pensiero. Virtù politica, voti conquistati, spingono me come uomo a fare una ricerca.
Si pone subito la domanda : Ma oggi la politica è malata ?
La parola è libera, la politica non presenta un bisogno di autobiografia, si debbono proporre quelle parole che sono parte del discorso politico di oggi, ricordandosi che con le nomine dei politici si è sempre voluto indicare qualcosa.
In molti pensano di potere utilizzare una ” lingua franca “, non solo nel senso di francese, anche intesa nel senso di schietta, sincera. Per esempio io quando ero giovane seguivo liberali, repubblicani, verdi, poi in età adulta sono sempre rimasto un elettore di centro, chiuso al Partito Democratico ed a Forza Italia, in tanti anni, in molti, hanno parlato del pericolo della notte della Repubblica, una famosa trasmissione televisiva di Zavoli, veramente pregevole. Giuseppe Di Summa non è un giornalista, non può arrivare ad un inchiesta così famosa tra il pubblico, a me tocca parlare del valore dal punto di vista internazionale del diritto, come anche accennare alla poesia, all’amore, un clima politico diverso, poco conosciuto ai politici, è la mia scelta, speriamo sia condivisa dal lettore.
Un esempio per me viene dalla lettura di Giovanni Sartori, grande serietà nel suo scritto, conoscenza dei pilastri della teoria democratica. Essere professionali è importante nel commento, non sempre il politicamente corretto vince, la conoscenza della teoria non si intende facilmente come la letteratura popolare. I testi, le parole, che vengono dal passato, come dal presente, dipendono se sono stati scritti in un mondo civile oppure rivoluzionario. C’è anche della satira su chi scrive della società politica che si organizza e governa, la nostra società si deve adeguare ad accogliere culture diverse, si scrive del valore dell’altruismo.
C’è anche il cittadino che si impegna in un partito politico, fa le elezioni, che arriva alle finalità pubbliche essenziali come pareggio del bilancio, occupazione, crescita.
Gli intellettuali sono sempre molto legati alla parola ” Costituzione “, oggi molte riviste propongono al cittadino il territorio, la simpatia, la logica, della politica si perdono nel discorso sulla disoccupazione, sembra che per il linguaggio ci sia lo spazio ” nuovissimo ” delle riforme, del web, pur sapendo che nel tempo la tipografia ha lasciato uno stile di scrittura, che il carteggio tra studiosi, non è come mandarsi messaggi o mail oggi, quando si è trattato insieme su qualcosa restano le parole comuni, che spesso vanno nei dossier, molti smentiscono dicono che la parola non è vera, non ha origini oneste, non è una fonte attendibile.
Gli editori ti fanno trovare voci in inglese, francese, arabo, oggi come ieri ci sono i democratici, non solo a parole, come ci sono i non democratici. La democrazia esiste se ci sono i suoi ideali, tra i quali la libertà di espressione primeggia, ci sono tanti brillanti discorsi, anche in tribune televisive, sui temi elettorali. Il vecchio potere democristiano aveva gratitudine verso il potere rappresentato dall’America, oggi anche i no-global che non hanno potere sono letti, discussi, il discorso arriva sempre sino alla propaganda. C’è anche l’idea che un discorso, fatto di parole, non sia mai stato.