La lista delle nostre domande :
- Che cosa è una teoria scientifica ?
- Che rapporto esiste tra teoria ed esperienza ?
- Quale è lo status conoscitivo di una teoria ?

Come leggi, rispondi, usa la voce, parla, al suono, seguirà, che lo devi scrivere, fare leggere, ognuno ha i suoi discepoli, anche di natura filosofica, la vita, la felicità, ad esempio, sono valori che vengono seguiti, anche inseguiti, nel tempo, anche nella politica, altre volte, senza grandi ideali, si decide di seguire la politica solo per un associazione di idee alle quali siamo abituati.

Presentazione :
Come, vedi, una connessione, per il Parlare e dire di politica, il nostro saggio, parte, con il problema del linguaggio, per superare una interpretazione ” parziale ” dei termini teorici, spesso, non si capisce, che per molti l’attività da definire, la politica, deve avere il contributo degli ” scienziati “, che arrivano al cambiamento teorico, anche per motivi storici. Altre volte, si dice, tu hai lavorato, questo è il tuo lavoro pubblico, hai come risultato il dovere fare, per la politica, lavori pubblici ed opere di beneficenza, come dire, ricorda, che il liberale classico, deve realizzare quanta più beneficenza possibile.
Si pensi a come cambiano oggi i ” radicali “; quasi scomparsi, a come sono cambiati ieri i liberali, i repubblicani, i social- democratici, per dire che formalmente, ancora oggi, appartengono alla politica, al suo linguaggio, seppure i tempi sono cambiati. Come dire ” insegnamento gratuito ed obbligo scolastico “, che oltre al tuo lavoro umano, sono il secondo banco di prova, entra nella tua casa, nella stanza, di casa tua, anche questo problema politico, per dire,la dottrina, nel nostro sistema politico, si sviluppa in modo originale, per te è lavoro umano, collegato ad opera pubblica, beneficenza, obbligo scolastico, insegnamento gratuito, devi farlo realizzare alla comunità, questa è la nostra idea politica, questo è l’effetto sulla felicità che ti viene chiesto.

La storia, va indietro all’antica Grecia, quando si sceglieva da mandare nella città, una delegazione, per dare senso a celebrazioni religiose, ginniche, che si dovevano vivere con gli ospiti,che erano, considerati, legati alla città, alla loro celebrazione, quindi trattati come ” ospiti pubblici “. Si esamina, spesso, in politica, come lo scritto, il concetto, varia da una dottrina all’altra, per te che hai voluto la dottrina liberale, come noi, non basta la crociata, la consulenza al Ministero dell’economia, per l’uso della materia economica, la politica, ti dice, che ha risultato qualitativo, quindi lavoro umano, pubblica opera, beneficenza, insegnamento gratuito, alfabetizzazione, come risultato di ” questo è il mio Paese “; in questa epoca.

Il problema è quello di estendere, un dibattito politico, se ho l’ospite, posso dire parole, concetti, applicarmi in dei ragionamenti, se, invece, considero, quella radicale, repubblicana, liberale, una cultura vecchia, radical chic, mi appello solo alla parola nel suo significato da dizionario, per dire che dirsi ” radicale ” è solo eleganza, per dirla col dizionario, non accettando l’ospite pubblico, definendolo solo ” Che o chi, per moda o convenienza, professa idee anticonformistiche e tendenze politiche radicali “. Chi scrive è per Pannella, seppure è un liberale, non un radicale, lui Pannella si dice fosse il Partito Radicale, oggi si dice, la storia, il metodo radicale, non divengano solo “ideologia “, si tratta di difendere identità, come quella radicale, come quella nostra liberale, che oggi, non sembrano affascinare nella rappresentanza politica, per dire che l’analisi, del concetto, è storico e critico, di un progetto politico, che merita attenzione, percorso di ricostruzione.
I concetti politici. Da dove vengono ?
Gli autori che ho consultato sono i libri comunemente letti dall’età di dodici anni sino ai cinquanta, periodo in cui mi sono interessato di politica, anni in cui ho fatto il servizio civile, non il militare, persone che quindi sanno che ogni trattamento politico è un diritto.
Entriamo in alcune parole da dizionario politico.
- mi hai detto conflitto ?
- essi fanno partecipazione di tipo aristocratico ?
- loro dicono crisi e leadership ?

Come vedi nel dizionario, non abbiamo solo la parola ” radical chic “, siamo al conflitto, come ricorda Ichino, in periodo di ” populismo “; si ricorda il «triangolo di Hayek», conservatori, liberali, socialisti. Come leggi, tutti, nella riflessione, scelgono, la scuola, che ti propone un metodo buono, per spiegarti la vita, la libertà, come valore, per arrivare ad ottenere, il consenso politico di un individuo.
La partecipazione politica, invece, si misura, dalla scelta del candidato politico, che fa un movimento politico, oggi abbiamo partecipazione populista, di destra, di sinistra, lo si misura, in questa scelta, molti si vorrebbero identificare a destra, altri a sinistra, altri, invece, nel solo civismo, nella lista civica, fare centro con la ” sfera sociale giusta “, per dire che se trovo la giusta espressione, della partecipazione, posso battere chi vive di sola ” routine politica “; anche nel dibattito. Il lavoro politico, come ogni lavoro, deve aumentare il valore, della propria coalizione, di chi ti ha scelto, non solo, spesso l’agire politico, non deve essere contrario alla felicità richiesta.
Molte coalizioni, arrivano in crisi, dopo momenti di ” disputa “, di ” disaccordo “, di” rimpasto “, allora decidono di fare sintesi su un ” capo “, su un ” leader “, ai tempi della DC, si ricorda la leadership come esercizio di ” pazienza “, oggi, si dice molto di più, mi merito la leadership per come ho assolto ai compiti ricevuti, come dire, a voi liberali, vi ho conquistato con un buon Ospedale, che sa fare l’azione pubblica a tutela della salute, quindi aggiungete a lavoro umano, beneficenza, opera pubblica, insegnamento gratuito, alfabetizzazione anche la cura della salute, vi stiamo amministrando. sei, ovviamente a dovere riconoscere, come tutti, che si ammette, non si critica, la quantità, necessaria, di intervento pubblico.

Il metodo scelto :
Non vi è nessuna critica quindi a forze politiche o loro idee, non solo chi scrive non scrive come membro scelto, per farlo, da pubblicazione, di una casa editrice, si tratta di un working papers, una riflessione personale, che mi accompagna nell’uscita dalla politica attiva, il tratteggiare, il contorno, passa per l’immagine mentale, per dire, possedere una immagine, di noi che facciamo politica, ci vedono ai comizi, ci guardano ai dibattiti, non vuole dire possedere, assieme all’immagine, il concetto, il modo di dire giusto, della politica. Che linguaggio usi per discutere un fenomeno, da qui arriva il titolo del saggio “ Parlare e dire di politica “, pensi che come politico, hai le relazioni, anche nel partito, di forte aderenza, alla disciplina, al suo significato, spesso ti perdi in “ non si riconosce uno status “,per dire guarda, i membri, la categoria politica, oramai hanno uguale status, è finito, il tempo, del mio idolo Pannella, che s’inventa la disobbedienza civile, per un posto, molto spesso negato, sul giornale. Un focus linguistico, s’impone, su termini come “ criminogeno, sadico “, nell’uso di un normale “ tu e voi “; per dire spesso si svolge, in politica, un’attività parallela, a quella di un noto Avvocato, non solo, non sempre, il concetto politico, è collegabile alla “ concordanza ed alla concorrenza “. Si cerca, con il test dello psicoanalista, un giusto “ senso mentale “; che sappia essere, nell’uso del linguaggio, di tipo “ pregnante “; che sia denso di significati. Si pensi a Giuseppe, a scuola, alle medie, che parla del “ parto “, con il Prof. di Scienze, per dire che quello che si sta per partorire, si dice sia “ pregnante “. Noi, molti, lo scrivono, la politica, la riteniamo densa di significati, se rappresenta il “ Ritorno del Campanile “; per dire la nostra idea, la concepiamo, con una giusta investigazione filosofica, generiamo, su questa nostra idea, del “ campanile “, il nostro concetto. E’ un concetto di memoria, a lungo, breve periodo, è l’Avvocato che arriva al voto del suo modo di riassumere, la politica, con un “ lo ricorderemo noi “; il concetto, faccia riferimento, al nostro informare, come dire, attenzione, al linguaggio, che apre il conflitto, nel suo uso, per dire, che il lavoro filosofico, potrebbe aprire, al comando, inteso, riflessione, su come il potere politico, con il “ ritorno del campanile “, sia sentito, come bisognoso del ritorno alla poliarchia, di un potere, che si confronta, dai pochi interessi del proprio campanile, con quelli che sono ritenuti la politica di molti.

Quale è l’idea vincente ?
Fai vedere un volto sofferente, la gente non ti farà nessuna domanda, oppure fai come l’incidente a Lady D, dopo i giornali, pubblicavano ” nove domande sull’accaduto “, nonostante un volto sofferente. Come vedi, non sempre, si arriva alla strategia di un partito, di un suo capo, non solo, la direzione politica, spesso, non lascia molto spazio all’aristocrazia, al contrario. Come risponderesti al caso di Lady D ? Con la scrittura di Stendhal ovviamente, mi hanno chiesto il rapporto tra amore e bugia, un amore vissuto, come se si gettasse ombra su tutto quello che è stato educazione, per dire che i tipi appassionati, per lo scrittore dell’Amore, riescono ad essere anche vili e prudenti. Un classico, delle belle storie d’amore, da scrittore, poeta, oppure, si scrive come Dostojevskij, si dice, si confessa, la verità, si ha una grande passione per una certa ” Miss “, lo si dice ” apertamente “, è sempre rapporto tra amore e bugia. Ti chiederai quante bugie mi hanno detto, allora le domande aumentano, le solite voci, le solite crisi isteriche tipicamente femminili, per dire, con Fedor scrittore, la verità, dopo averla vista conversare, nel caso che lui racconta nel Il Giocatore, con la nonna, quella donna mi aveva trafitto il cuore. La politica, è altro, non è lo spazio accademico, del commercialista, consulente del lavoro, con Senatore, Consiglio Comunale, per quale motivo, dopo tante bugie, l’amore non esiste ed il mondo è delle persone che capiscono, per dire che la nostra maschera, di politico, nella competizione, non vuole essere un effetto distruttivo, per dire, che le opinioni spontanee, verso la nostra idea, sono una forma di propaganda di agitazione. Risponde Stendhal, per molti, parecchi, rispettano l’indole nativa, quindi alcuni tipi di romanzi non gli leggono, preferiscono, il concetto, proprio del ” Paese nativo “, non arrivano, a scendere, dal caso di Lady D, come scrive Dostoevskij, capendo di non essere al livello, con un abbassamento, con un continuo volere discutere a lungo, della idea di disuguaglianza, per poi dirsi, se a letto, nell’alcova, nelle ore d’amore, non siamo tutti uguali, tu continua, a considerare l’amore, come segno di dolore, come sofferenza di un prigioniero, dovrai fare l’atto, oramai di passione abbiamo la stessa età, per capire come staccarti dalla malinconia, dalla figura di donna brutta che hai, che diventerà bellissima quando avrai accoppiato donna e passione.

L’effetto comico.
La parola è ” scherzo comunicativo “, pensa sulla faccia 24 ore su 24, del nostro Giuseppe, un docente, un accademico, che gli dice ” noi non ci conosciamo “, cosa certa, per dire che nel cammino, esiste un punto, dove si scrive, si legge si avanza, in modo indipendente, poi arriva la direzione di un giornale, di una televisione, ti dice che è tutto occupato, da chi ha svolto studi e ricerche. Rassegniamoci Giuseppe ed il mondo accademico italiano, non si conoscono, non si riconoscono, non ci sarebbe motivo per riconoscersi, nessuno vuole avanzare verso quel punto, come ricorda Marx, nella cittadinanza, passiamo attraverso Marx, rispettando l’influenza del ruolo che la società ti ha dato, sull’educazione, capendo dove non troverai azione comune e discussione, sulla presenza di contadini, democristiani e radicali, spesso, tradizioni, che rappresentano ” illusioni “. Per essere forte ed avanzare, bisogna ricordarsi di Omero, si capisce, come al tempo si spiega il senso delle proprie dichiarazioni, si dice ” si dichiara “, per ricordare come Giove, favorisce i supplicanti. Noi non ci dichiariamo amici, compagni, colleghi, del mondo accademico, non spetta a noi, spetta a noi, come ricorda Omero, spiegare ” questa mente “, nel senso di ” in mente si serba il carico “; se non si ha mezzo, per segnare, per archiviare, per calcolare, si usa la mente, si va a braccio, noi non siamo registrati tra gli studiosi italiani. Per dire ” sono interessato a te “, il vero radicale, il vero democristiano, il vero socialista, diviene interesse verso uomo di governo, riconosciuto tale, per dire, che il mondo non si crea a propria immagine e somiglianza, bisogna accettarlo, così come è. Lo sviluppo, del lavoro, Parlare e dire di Politica, parte, arriva, all’autentica scoperta di Giuseppe, per dire che è raggiunto da un potere, per dire che deve scaturire potere, riconoscimento, preciso, per dire il significato, deve essere chiaro, deve essere, non un effetto comico, deve essere quello che capisce l’uomo, per ricordarsi che le cose viventi, sono corpi, che realizzano un confine.
Come vedi, per una esperienza politica, hai scelto una parola, non scegliere, quelle che legano Giuseppe alla esperienza di un docente, di ogni ordine e grado in Italia, non si sono mai parlati, scritti, di nessuna esperienza valga crediti formativi, sia insegnamento comune, non solo, con i concetti di Giuseppe, non avresti nessuna immagine, del suo programma, non solo, non esiste, satellite, sistema di navigazione, raccolta di parola, libri, che potranno mai collegare, è una lettura difficile, in questo senso, del testo.
Spesso si dice ho voluto studiare un ” Maestro e Profeta “, per dire, quello che con lui, ho sempre conosciuto, trovato, anche in me, poi, capisci, che un testo, un opera, si deve presentare anche in un ambito specialistico, che non è il caso, di chiederne il riconoscimento. Ci vuole lo studio del rapporto di Rosmini, con la fede cattolica, quello stare nella ” piccola Chiesa “, per ritornare all’amore, al suo concetto di verità, anche nel tema dell’amor divino, che ci sostiene, per conoscere le quattro dimensioni della carità, la lunghezza, la larghezza, l’altezza, soprattutto la profondità, che dice alla tua anima, oltre all’amore della tua lei, un altro amore, per dire che quando l’amore è profondo ci si umilia davanti all’amata.
Rosmini, un grande Maestro, è il suo studio, che porta alla domanda, quella finale, che conclude il nostro scritto, viene da chiedersi ” Se il soggetto alla presenza di un oggetto acquisti nuova qualità ? “.Tutti abbiamo bisogno della presenza, di qualcosa, che ci riconosca ” soggetto intelligente “, la mente, con i suoi oggetti, vuole rimanere ” mente conoscitiva “, si completano le cose che non possono avvenire senza di noi, senza di lui, seppure poi non sono lui, rimangono anche delle riflessioni sulla sua natura, è opinione, con Rosmini, che si debba istruire alla conoscenza, all’uso, del mezzo della parola.

Come leggi, ogni categoria, vuole difendere, anche dai blogger, il suo spazio creativo, radio, tv, editoriale, di studio, ricerca, di rapporto con gli oggetti, che il soggetto, conosce, nel suo viaggio. Di Summa lo scriverebbe ” nel solo ricordo possibile, nel silente mare azzurro, la vita insegna molto, vedi le stelle lontane “, poi si citerebbe il modo di scrivere il ” viaggio ” di Guizot, nella Storia della civiltà Europea “, racconto con molta immaginazione di quello che si è visto, uso di favole ridicole, oppure conoscenze preziose portate nell’arte, della propria Patria, studio, di arti, credenze, idiomi, cose che si presentano alla mente, con molti paradossi, che fanno muovere, per la spiegazione precisa, di questi viaggi, la ricerca di un Paese, che ti ricorda ” guarda che questo è il mio Paese “.
Bibliografia :
Articolo : What is a Concept?
Robert Adcock
University of California, Berkeley
Francisco Vergara ” Il liberalismo un eredità contesa ” editore Guerini & Associati
Neumann- Gramsci – Arendt ” Per la critica dei totalitarismi “, Pensa, Multimedia
Plessner ” Potere e Natura Umana ” Manifesto Libri.
Catalogo del carteggio edito e inedito di Antonio Rosmini …- autore : Cirillo Bergamaschi.