
Autrice : Valentina Ottaviani
Erano anni che i fratelli Lake non si mettevano comodi davanti al fuoco ad aprire i regali, le luci soffuse, l’aria di festa, gli addobbi, quello strano pupazzo di neve che invece della solita carota ha un bastoncino, al posto del naso. Già, perchè nel fare spesa oggi, le carote non le abbiamo trovate ma quando Noah ha visto quel bastoncino la sua risata era cosi dolce, che non ho saputo resistere.
La slitta rimediata con quei piccoli legnetti, con cui io e Sarah, la mia sorellina minore, giocavamo quando eravamo bambini, e con cui ogni anno, fino a poco tempo fa, costruivamo questo decoro, che oggi ha ripreso a vivere.Da quando nonno Claud lasciò questa terra, avevamo perso il sapore del pollo e patate, che lui amava tanto cucinare, chiudere gli occhi e sentirne l’odore che ti inebriava le narici, la musica natalizia che risuonava in quella casa, portava serenità, e la sua voce era l’anima della festa, quella che sembrava essersi spenta fino a poco fa. Ma oggi mentre camminavo per la strada, uno spiffero di vento, mi ha accarezzato la guancia, pensavo di essere impazzito, poi ho chiuso gli occhi, sentivo l’impronta delle sue mani,e con quella, la sua voce che come un canto mi sussurrava ”sono qua”, lo credevo lontano e non mi ero mai accorto, di quanto invece fosse vicino, bastava portare lo sguardo in alto e assaporare la dolcezza del vento.
Cosi sono tornato a casa, e la prima cosa che ho fatto è stato salire in soffitta, e inoltrarmi in mezzo a quegli scatoloni con gli addobbi, che mi hanno riportato indietro nel tempo. Stasera, le luci mi ricordano il colore dei suoi occhi, la musica ha ripreso a far vibrare le corde delle nostre emozioni, l’odore del pollo e patate, è di nuovo nelle nostre narici ed è anche divertente vedere Sarah mentre corre dietro Noah con una patata in mano con aria minacciosa…
Io sono Connor, e oggi, anche se chiudo gli occhi e ci penso, adesso sorrido, sorrido, mentre Sarah apre i suoi regali davanti al camino, mentre Connor rincorre il nostro gatto che ha rubato una pallina dall’albero di natale, sorrido per la ritrovata semplicità dell’amare un ricordo. Oggi, come allora. Perchè anche se non sei qua, ci sei lo stesso, perchè come dicevi tu, nonno, oggi, è Natale.