
Arturo Onofri è un conosciuto poeta italiano, di origine borghese, è nato, cresciuto a Roma, nel periodo che va dal 1885 al 1928. Ne registra la voce poetica, un interessante libro, Editore Pan Di Lettere, che si presenta al lettore con il titolo “ Nell’inferno “. Caro lettore non avere un atteggiamento chiuso davanti all’inferno, letterario s’intende, l’essere umano nel contatto diretto con le cose, spesso non lo considera, questo è un autore, come si legge nella Prefazione, a cura di Magda Vigliante, che scrisse volumi di carattere teorico, critico letterario, musicologico, è una presenza che potrebbe anche aumentare, non ridurre, nella lettura, i nostri conflitti interni. Il 1907, si legge nella Prefazione, è un anno creativo e laborioso, si ricorda Liriche. Si è interessato di scrittura, nelle sue collaborazioni con Riviste, ha scritto del “ verso libero “. Ha pubblicato anche analisi letterarie critiche. Nel 1927 iniziò a pubblicare la prima delle cinque parti del Ciclo lirico della Terrestrità del sole. In lui l’arcobaleno dello ieri, c’invita a considerare se vedere o meno lo stesso arcobaleno, anche se la giovinezza è perduta, non è facile da ricreare, decide non solo di usare parole, artisticamente, indaga, si serve, della scultura, per scrivere, legame che non sfugge, nella bella Prefazione, tra l’autore è l’arte. Del libro dei piccoli frammenti, per invitare a leggerlo in prima persona, dopo avere conosciuto alcune delle regole, nella scrittura, dettate dal nome Arturo Onofri, vale la pena leggerlo nei contenuti. Il suo amico Giorgio, che viveva nella solitudine campestre, che passa per una via di città, possiamo chiederci più un individuo è intelligente, maggiore sarà il suo adattamento, gli entra nel pensiero, al nostro autore, il suo amico, quando passa per una via stretta, angusta, buia. Gli si presenta davanti agli occhi proprio Giorgio, non come se lo ricordava, molto dimagrito, con voce fioca. Caro lettore mi fermo qui, per non entrare nelle parole del testo che devi leggere in prima persona, anche se funziona la passeggiata, il moto, per uscire dalla solitudine eccessiva di una campagna, problema tipico del tempo. Altro passaggio è l’incontro tra Romeo ed Ada, si vedono di notte, questo è un confronto efficace nel testo, dove si cerca un letto, che non si sa se ci sia ancora, ora lei è nella stanza, in lui vi è il ricordo di vecchie prestazioni sentimentali, seppure non bastano a non fargli girare completamente la testa, la comunicazione tra i due si propaga, sino a diventare un caldo “ amor mio “. Questi alcuni passaggi del bellissimo testo, sei entrato per poco, con alcuni frammenti, in quel titolo, hai letto un po’ d’inferno, hai letto di chi può essere visto come abbandonato a se stesso, in attesa di essere riqualificato, dall’incontro con la bellezza.