Insegnamenti adattati a tutti.
Come ogni anno arriva il Natale su CAMBIO GIORNO, puoi andare alla ricerca, nella categoria Scrittori e Scritture, dei precedenti speciali. Oggi il Natale non è una ” voce da LEONE “, nella tua casa, non siamo alla ricerca, per usare Dickens, con Canto di Natale, di una prodigiosa agilità, del corpo, della voce, del sorriso, dei passi, non è certo il nostro rapporto da Scrooge con i fantasmi, che ti ricorda quanto valga una voce, un posto tranquillo, vediamo quello che con questo autore si disse, si dice, vale ancora nelle nostre stanze natalizie.

Arriva il testo, con l’immagine, il modo di descrivere il Natale, anche come luogo fisico dove passarlo, come festa tra amici, festa comunitaria. Come viene detto ad Ebenezer, il Natale insegna che vi deve essere lo spazio per muoversi, anche per fare l’amore, anche se quello è un’altro spazio, Scrooge, con il suo rapporto con il Natale, con lo spirito del Natale, alla fine del racconto, entrerà in Chiesa, si farà una semplice passeggiata, non criticando, non facendo discorsi strani sui mendicanti, tira aria di Natale. per un testo, anche di giornale, si condivide, si concorda, si svela il Giornalista con ” voce da Leone “, per dire riempi anche tu una casa, buia e vuota, fa il voto di essere buono, pure tu buono con lui, questo lo sa pure lui, il giornalista s’intende, che molto spesso con il Blogger non è buon per nulla, tutti a Natale, imparano, che il tempo è prezioso per noi e per gli altri, è tempo di confrontare con lo scrittore il nostro ” opinare “, esporre il nostro modo di vedere, su cose e fatti, sulle cose dubbie, spinti senza ragione apparente.

Lo spazio Cambio Giorno, come ogni anno ci prova, vuole darti uno ” spazio online “; di storie, di racconti, di immagini, di luoghi, di descrizione, seppure a molti piace sempre nella loro casa l’agilità del gatto, del cane, del leone, nell’aria di Natale ritorna la speranza, qualcosa che si aspetta da tanto tempo, ci vuole effervescenza. Il Natale che spesso è un periodo di pace, non ha bisogno del censore Scrooge, ci vuole tantissimo spazio per i balli in casa del nipote non le catene del fantasma, spesso per riconoscere, per creare la presenza fisica al nome, ci vuole un un udito, in questo spazio ci vuole la musica, con la voce del fantasma, il nostro Scrooge, viene del suo spazio quello di un ufficio, riconosce senza presenza fisica, spesso le parole sono di provocazione, cerchi di non riconoscere, parli del censo, della mortalità cerchi di non fare dire pubblicazioni che si recitano, come il nostro buon Ebenizer, anche tu lo fai, nasce la disputa, come si legge in Grandi Speranze, altro libro di Dickens, stai attento a quando suonano le campane, bisogna sempre sapere che ora è, se è l’ora giusta per quelle speranze, nella voce, nel testo, chi è pratico del posto, fa del posto una bottega, potrebbe, nel luogo gradire l’aria di sfida, anche amichevole, tra gatto e cane, seppure a Babbo Natale per dire che devi ringraziare tutti quelli che con generosità, ti restituiscono un pensiero scritto, un foglio, dove parlano, raccontano il Natale, devi spiegare che è un obbligo morale, convenire, il giusto, sulla recita di Natale, un modo di dire aziendale che il ” team ” si è legato da buone relazioni, di tipo amichevole e professionale.

A tutti i Giornalisti l’editore ha promesso un mondo iconico, fatto di scrittori e scritture, di righe precise, anche noi come Blogger lo auguriamo loro, non solo, tutti si preoccupano da Blogger e Giornalista, di sapere, allo spazio del Natale, alle strade delle luminarie, cosa è accaduto, se il mondo del Natale si è depresso. Anche Dickens, quando seguiva il teatro, per amore di una lei, era catapultato in un mondo molto iconico, quello di chi recita, non solo per l’amore per Ellen, era in furia, non è questo che deve interessare il Giornalista, il discorso è diverso, in conclusione, il grande Dickens autore del nostro Natale, decise che si poteva leggere in pubblico la letteratura, senza che fosse sconveniente, non solo, non si ferma, come nessun autore di testo, alla lettura in pubblico, decide anche di avere un legame personale, con chi è suo ammiratore, lo segue, anche se Dickens, si ricorda per essere innamorato furioso di un’attrice, di avere detto parole alle attrici rapide e frettolose. Dickens insegna, a tutti, che anche il Padre del Natale, per problemi di famiglia, anche lui autore del capolavoro del nostro Natale, appare con dichiarazioni malvagie, da chiarire, sul Times.
Tra ambizione o possibilità di seguire la propria strada.
Non si tratta di usare la ” voce da leone ” della musica italiana, che dice ” mia bella sposa “, la più bella è quella di Ligabue, un ottimo prodotto della discografia, si tratta di ” farsi una pagina “; sapendo che nella pagina sono esperti, dello spazio, a giusta ragione, quando si scrive un testo, che definisce un luogo uno spazio, proprio i ” Giornalisti “. Chi scrive come descrizione poetica, dopo il testo di Dickens, deve anche consigliare una donna. Per me va bene ” La passeggiata ” di Anna Achmatova ( 1889- 1966 ), dove il luogo, il posto, hanno la loro descrizione, di testo, con questo bel passaggio ” il Bois de Boulogne pareva tracciato a china in un album antico “. Non si può dormine, la notte in cui ti fanno visita gli spiriti, non si può essere inerti, dopo avere passato quella notte, il componimento di Canto Natale, è molto poetico, va bene per esprimere molte sentenze.
Un autore popolare tra i poveri e i non letterati.
Il Canto di Natale di Dickens è molto bello, come scrive Neruda si affronta la questione del vuoto, quello di una terra assetata, invece, con la conversione di Scrooge i luoghi del Natale, come quelli di una passeggiata sono sempre presenti, aperti a tutti, sono uno spazio, è bello dare valore alla città, come quando Ebenizer incontra gli uomini d’affari, che non si accontentano di una città ferma, la vogliono in movimento, che sembra si muova, vada verso di loro. Come ricorda il fantasma del vecchio socio di Scrooge, si possiede ancora una strada ed una speranza, non esiste solo quel luogo, quel viaggio, che ti tiene lontano dai ” luoghi del cuore “. Con Dickens emerge sempre la società, si vivono delle ” fantasmagoriche ” apparizioni, non solo si conosce il valore della modernità narrativa, si impara cosa sia il successo di un protagonista, spesso si scorda la lettura mitica, quasi comica, con eroi, che sa dare un organo di stampa, di Provincia, che è un pezzo di bravura, è Dickens, che in Grandi Speranze, presenta Estella, la minacciosa figura femminile, non solo spiega, che i sudditi britannici, impallidiscono al fatto, che non vi sia uno spazio, che Londra non abbia ogni cosa. Come si legge in Grandi Speranze, bisogna stare attenti al libro che si passano gli scolari, che deridono, che giudicano un libro, un testo, di tipo squinternato. Con questo grande autore il Natale, la letteratura, acquista grande valore, anche cinematografico, non solo, lo scrittore, il Blogger, il giornalista, che ha un modo strano di scrivere il Natale, può migliorare la sua mediocre scrittura, la sua mediocre lettura, seppure le lettera sul Natale è d’amore, di sentimento, di parole dolci, di speranza. Vediamo nei film sul testo, un moto vero e metaforico, non come il moto di un docente, che con gli allenamenti, ti dice che non insegnano cantanti ed attori, qui lo spazio è per la recitazione, anche di grande livello, non ci si ferma, non ci si trattiene, da proporre il testo con cantanti ed attori, in quel moto, in quella metafora, non ci si confonde.
Appassionante.
” Esibendosi “, con la scrittura, la fotografia, il montaggio video, la musica, il cinema, si riesce a dare vita e fantasia anche la gatto ed al cane, si riesce a registrare anche la ” voce da Leone “, non propria del Cantico di Natale, si sorpassa in affetto, anche se Dickens, come ogni buono scrittore, richieda che tu stia le ore giuste, a leggere, a capire, chino sul libro. Dickens, scioglie i dubbi in Grandi Speranze, descrivendo la bocca nella forma che voleva dire lei, ecco cosa vuole fare la ” voce da Leone “, farsi dire ” lei “, come un ragazzo che fa tante domande.
BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO.
Dickens, in conclusione, nel Cantico di Natale, è chiarissimo, lo scrive ” uomo, ascolta il tuo cuore “, rinuncia a dire” queste cose odiose “, poi come lo scrive devi scoprirlo, ovviamente leggendolo sul libro, che ha un titolo in inglese che suona così ” A Christmas Carol, in Prose. Being a Ghost-Story of Christmas “. Scrooge guarda storto e risponde male a tutti coloro che intonano un “Canto di Natale” .
Come leggi Dickens è il meglio per dire che ” un posto è bello come il sole “, con il Natale, è anche molto quotato nei progetti di una casa editrice, aggiungi che ha parole difficili, per le quali ci vogliono gli editor. Tocca a Scrooge, sostenere, con grande precisione, che in ogni posto, se vuoi che sia bello, trova spazio il viaggio dell’anima di ogni uomo.