
Un Natale di antiche tradizioni
Chiara Mattozzi
A cosa vi fa pensare la parola Natale? Alla neve; alle lucine colorate che lampeggiano ovunque nelle vetrine, sulle strade, nelle case, letteralmente ovunque; agli alberi decorati; alle canzoni di Michael Bublé e Mariah Carey; ai film natalizi e, sicuramente, anche ai regali. E poi, ci sono i profumi, quello della cannella, del vin brûlé, del pan di zenzero, della scorza di arancia fatta essiccare o bruciata nei camini, degli abeti, della cioccolata calda e degli stufati di carne o verdure. Il Natale è quasi come una poesia di Baudelaire, coinvolge tutti i sensi, a volte è quasi rintronante, ma il più delle volte mette molta allegria. Per i bambini, il Natale è pura magia, ci sono regali che appaiono dal nulla sotto agli alberi, si mangiano dolci e tutti i cibi più buoni e particolari preparati dalla famiglia. Ma il Natale non è magia solo per i più piccoli. Il Natale è un insieme di antichissime tradizioni, di celebrazioni per il ritorno della luce in un periodo buio come l’inverno, un momento di calore e raccoglimento per amici e famiglie. O almeno, questo è ciò che è sempre stato per me. Candele rosse e oro accese ovunque, il suono delicato delle campanelle, ghirlande di agrifoglio, alberi colorati e pesanti di decorazioni un po’ vintage e un po’ nuove, presepi quasi più popolati di tanti paesini reali, con minuscoli pastori che hanno atteso per un anno intero rinchiusi in una scatola per rivedere di nuovo il piccolo Gesù. E poi ci sono gli elfi, Babbo Natale, Santa Claus, San Nicola, Gesù bambino, e tante altre figure che portano doni. Il Natale per me racchiude un insieme di tante altre celebrazioni come la germanica Yule, il solstizio d’Inverno e le feste romane del Sol Invictus e i Saturnalia. E questo mix di feste mi ha seguita anche qui a Galway, sulla costa Ovest dell’Irlanda, dove lo spirito del Natale è sempre molto forte tra pub, mercatini, artisti di strada e negozi di artigianato. Anche se, in passato, questo periodo era sempre dedicato alla famiglia con pranzi, cene e pomeriggi passati con i parenti tra Roma e le Marche, le tradizioni rimangono e, grazie alla tecnologia, si possono rivedere le persone care nonostante le distanze. E così, si resta uniti da un filo rosso fatto di gioia, speranza e tradizioni, che unisce l’Italia, l’Irlanda e un’infinità di altri luoghi. Con questa piccola raccolta di immagini, profumi e pensieri, vorrei augurare a tutti un felice periodo di feste, che siano per celebrare il ritorno della luce, la nascita di Gesù, di Mitra o di altre divinità.
Con amore,
Chiara Mattozzi