
1- Il tuo libro, La stanza dei Pensieri, accompagna il lettore in delle riflessioni, come cercare di entrare nel pensiero di chi inizia a leggere questo libro, soprattutto dal punto di vista narrativo, della scelta del linguaggio ?
Questo libro è molto semplice da questo punto di vista, tant’è vero che l’ho scritto che avevo appena sedici anni. Non c’è bisogno di sforzarsi di immedesimarsi nel protagonista, è un’azione che avviene automaticamente all’inizio della lettura, in questo modo naturale si viene introdotti anche al pensiero. Il linguaggio invece è studiato proprio per cercare di creare empatia con chi legge, facendo sì che si riconosca in realtà intime molto comuni ma affatto scontate. Allo stesso modo sono trattati gli argomenti, sempre con l’aiuto di un certo linguaggio, che non sono spiegati fino in fondo, ma ogni tema viene aperto e poi affidato alla coscienza di chi sta leggendo.
2- Una stanza, un orologio, che ruolo ha avuto per te il tempo nel libro ?
Lo stesso che ha nella vita reale e nell’immaginazione di tutti. Diventa simbolico per capire cose troppo lontane dalla nostra ragione e al tempo stesso estremamente reale per creare un contrasto tra realtà e fantasia. Tutti viviamo immersi nel tempo che ci trascina, ma comunque rimane una figura enigmatica, autonoma e sfuggente.
3- Molti vorrebbero viaggiare, fare un biglietto, che differenza vi è per te, dato gli ultimi eventi, tra interpretare il mondo come si può, in una stanza, con gli spazi aperti, tipici dei viaggi ?
Lo spazio chiuso serve a rappresentare l’interiorità individuale dell’uomo. La stanza non è per forza un luogo piccolo e riservato dove non può succedere nulla che non sia scontato, ma anzi, in quella stanza succedono cose che non hanno spazio né tempo, che non sono costrette se non dentro la mente del protagonista. Sto raccontando di una mente, non di un luogo, uno spazio aperto o molti luoghi diversi lo avrebbero fatto apparire dispersivo e avrebbero distolto la concentrazione dall’azione principale. Poi dal punto di vista meramente stilistico devo ammettere che preferisco raccontare di un unico luogo e concentrarmi sullo sviluppo psicologico dei personaggi.
4- L’eleganza della vita, spesso vestiamo i nostri sentimenti di essa, cosa vedere nello sguardo malinconico che ti accompagna, ricordi, amore, come ti senti in questo flusso di emozioni, quando scrivi ?
Quando scrivo sono completamente immersa in quello che sto raccontando, divento parte della mia storia, interagisco con i miei personaggi come se fossi uno di loro, provo tutto quello che provano loro (anche se, essendo miei personaggi, sono loro che “provano” tutto quello che provo io). Spesso se sono troppo immersa nella storia (da spaventarmi se racconto di una scena inquietante) sono costretta a fermarmi e ritornare alla realtà, uscire dal mio universo e tornare in questo. Soprattutto mi accompagna la voglia di portare per mano il mio personaggio per la sua storia, di guidarlo e poi vederlo completo scrivendo l’ultima parola dell’ultima pagina.
5- Le tue letture preferite ?
A dire il vero non ho letture preferite, mi spiego meglio: i libri che leggo e che apprezzo spesso cambiano in base al mio umore, alla mia età, al legame che sento con l’autore o con l’autrice (pur non conoscendolo/a) e allo stile con cui mi sento più a mio agio in quel momento. Quindi la scelta delle letture e le preferenze variano spesso; però ho dei libri che hanno segnato delle svolte nel mio pensiero e a cui sono particolarmente legata.
6- Il percorso del libro in questo momento ?
Attualmente stiamo cercando nuove idee per promuoverlo, la chiusura causata dal covid ha messo in difficoltà le attività di promozione attraverso presentazioni ed eventi. Dal punto di vista personale invece continua a rappresentare una piccola tappa della mia vita, con idee che naturalmente ora non sono più le stesse, ma si stanno evolvendo e stanno maturando con me.
7- Su che cosa stai lavorando adesso ?
Principalmente su me stessa, dal momento che i miei lavori vanno di pari passo con la mia evoluzione personale. Dal punto di vista prettamente della scrittura sto ricominciando a scrivere per pubblicare qualcos’altro, ma ancora non sento di poter svelare cosa.

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