Recensione : Il riscatto del destino.

L’ottavo mese del calendario è Agosto, un mese di vacanze, con il quale si apre questo libro, siamo, nel testo il Riscatto del destino, di Grazia Riggio, proprio nell’ Agosto del 1985. Questo  destino sembra iniziare da quella data, non si tratta di lasciare sola Annalisa al proprio destino, del quale tu non ti devi già preoccupare, quando ti viene presentata una delle protagoniste. Non sappiamo, dal titolo, se quello del destino si associ al racconto di una storia romantica, certo Annalisa la troviamo in un incidente in partenza, tra le sue ore di danza, dall’altra parte della scoperta della nostra storia romantica, abbiamo il nostro Antonio, che, invece, si organizza mentalmente il lavoro. La nostra Annalisa, che vuole fare la ballerina, passa dal fisioterapista, inizia il dolore, che non sappiamo se resisterà, diventando amore per il ballo, oppure questo dolore è solo la spia iniziale, di un periodo doloroso, che la nostra Annalisa vivrà con la danza. Non sveliamo oltre, lasciando al lettore. Antonio, come detto, invece, lo viviamo occupato nel lavoro, in un modo quasi tutto occupato come lui, che si sposta nel desiderio di lottare al personal computer, lui non perde la sua intelligenza, seppure una sera si trova con la testa tra le mani, pensando che va tutto a rotoli.

Chiediamo all’autrice di spiegarci il legame tra Annalisa e Antonio nel libro : Sono legati dagli eventi del destino, il quale mette Annalisa davanti a una scelta che prenderà con coraggio, mettendo da parte l’egoismo, e ad Antonio presenta su un piatto d’argento una opportunità che non si lascerà scappare, andrà contro ogni scelta sensata, fino alla redenzione che la coscienza gli detterà.

Scorrendo nel tempo, tra le date, di ogni giornata, si arriva alla scelta di adottare un figlio, ad un incontro con un Giudice, che segue il caso. Si conosce la storia per un bambino, è la storia di Antonio e Sara, che non sveliamo.

Ritroviamo, in tutte queste date, con l’orologio che bene scandisce il libro, anche la nostra Annalisa, nel suo Luglio 1989, lei vuole comporre il numero di telefono, oggi sembra strano ai tempi degli sms, dei messaggi, delle chat, ai tempi Annalisa, non poteva che usare il telefono solo dopo le 20  Lei non lotta, come la coppia di prima, per un bambino, bensì per una audizione da ballerina.

I personaggi, della nostra autrice, iniziano ad entrare nella stanza del lettore, la scrittrice sa raccontare le preoccupazioni per questa audizione, i pensieri della notte che cambiano tutto. Per Annalisa la  speranza è Paolo, non vuole chiudersi nel suo inferno, cerca amici, cerca notizie, vuole avere speranze. Come se scrivessimo, sulle vecchie mille lire del tempo, un numero di telefono, dicendo chiamami quando hai lavoro per me, raccontandole poi, come parole, nelle speranze notturne che i grandi ballerini sono pronti ad accoglierla con la banda e il tappeto rosso, a lei. proprio a lei, la nostra Annalisa, che inizia ad essere conosciuta. Questo dovere vivere esperienze da ballerina famosa, non sfugge, anche se non sveliamo come nel libro ci arriva e se ci arriva. Annalisa e la sua lotta con il partner per ballare, che si racconta alla madre, che ora sa se il sogno di bambina, che vede alla tv, una ballerina e dice che quella è famosa più di me, è arrivato a compimento,  a vivere la felicità di essere famosa. La scrittrice, non presenta, solo il sogno di ballerina, presenta, in una giornata a Spoleto, anche il dire e fare di Annalisa, come turista.

Qui, dopo questo passaggio, leggendo il libro, viene spontanea, una domanda all’autrice : Annalisa ci crede, vuole ballare, quando hai scritto questo personaggio, hai avuto in mente delle storie, che ti hanno ispirato, che hai letto sui giornali oppure visto in tv ?

A dire il vero – risponde Grazia Riggio, sono stata ispirata dai miei stessi sogni. In Annalisa c’è tanto di me, io amo la danza come lei, anche per me danzare è vitale quanto respirare. Non sempre, però la passione basta per fare carriera, occorre avere talento, e ad Annalisa ho donato quel talento che avrei desiderato per me, facendola arrivare dove, nei miei sogni da bambina, sarei voluta arrivare io.

Un libro ovviamente va letto, non svelato in una recensione, possiamo solo consigliare questa lettura, pagina dopo pagina da farsi nella maniera da prendere confidenza con questi due personaggi, tu puoi aprire le pagine cercando di arrivare a leggere quando si sarà resa la vita impossibile ad Antonio. La lettura è bella per il mistero della storia, come stare seduti sulla cattedra leggere il libro ad alta voce, con davanti un amico, capire quando, invece, Annalisa si agiterà sulla sedia per fame, per un litigio.

Il libro nell’epilogo, racconta del periodo più bello che è il Natale, quindi viene da chiedere all’autrice : Il Natale nel tuo libro con Annalisa che guarda tutte le persone a lei care a tavola, per il pranzo, una scena che tutti abbiamo vissuto, in cosa coincide con la vera storia del tuo Natale ?

Sì, mi piace passare le feste in famiglia. Soprattutto da piccola, a casa dei nonni, si riunivano tante di quelle persone, fra zii e prozii, che si faceva fatica a parlare. Ricordo giocate a carte lunghissime e divertentissime. Oggi siamo meno, ma lo stesso mi piace avere accanto chi voglio bene e compiacermi della loro felicità, che poi diventa la mia

SPECIALE NATALE 2020 – CAMBIO GIORNO

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