Recensione : Gli echi del mare.

Seduti a guardare il mare, averne desidero,  spesso lo sguardo è fisso, è difficile litigare con il mare, non volerlo guardare più. Un mare che come scrive la poetessa Antonia Flavio, nella raccolta Echi del Mare, passa dall’essere pacifico a distruttore. Sono 50 poesie che hanno come argomento proprio il mare, tutti lo abbiamo immaginato, molti lo abbiamo nei pensieri, a concepirlo come poesia, è il volere aprire le porte, alle nostre giornate al mare, è una poetessa che  ci porta la parola eco, quindi il ritmo, arricchisce la rima, sono tante le voci, del mare, che possiamo ascoltare, per noi il luogo diviene raro, genera l’eco.

In “ Come se fosse un quadro “ ad esempio, la poetessa ricorda la mente che vaga ed investe sentimenti, possiamo sottolineare la parola investe nel senso di crescere, dare al mare il suo incarico preciso, come dire care onde vi passo il problema. Con il sole si  dipinge una scena, che non è quella su tela, è dietro le quinte il mare, si manifesta agli occhi, le reali sensazioni,  con il sole ci appare una cosa meravigliosa.

 La chiave, per noi che amiamo il grande fratello blu , è certamente nei versi di “ Essere sirena “, il ricordo di un invincibile creatura mitologica, quindi dall’impegno si passa al mito, con la sirena tipico soggetto poetico, il mistero per noi è risolto, ci stiamo come tutti facendo incantare dal mare.

Siamo ad una serie di citazioni, dalle pagine del libro, come lettore voglio essere liberato, quasi non leggere lo scritto, ascoltarlo, sentire il mare, spesso con il mare balza agli occhi, per il lettore, il vincolo amoroso, si pensi alla poesia “ Io e te “, un mare per due pesci della stessa specie, un legame forte, passionale, a sentire l’aria del mare, a guardarne la corrente, un mare che vince, che è forte.  

Nella nostra lettura ci ispiriamo a D’Annunzio, che ricorda come recuperare l’indicibile sensazione, è arriviamo nella Nebbia, quel seguire il mistero che ci spaventa, senza fingere di non essere impauriti, nella fitta nebbia vorremo nasconderci, seppure quella sensazione, anche se indicibile, acquista coraggio con la luna, che esiste nella nebbia, riesce a farsi vedere, a fare luce.

Molti abbiamo deciso di “ andare al mare “, per andarci in villeggiatura, è nell’Estate che verrà, che molti di noi hanno speranza, rivivere delle emozioni da ricordare, che sole e luna sembrano dire te le ricorderemo noi, qualcosa che non possiamo scordare, che come l’autrice sottolinea in Ricordi, sono nel caso di un bel ricordo, qualcosa che può essere come un bel fiore.

Non voglio svelare oltre del testo della poetessa Antonia Flavio, vi invito a leggerla, per me che leggo la poesia è anche enigmatica, ovviamente con la lettura del mare si rischia di scrivere sulla sabbia, lasciare un ricordo breve momentaneo, che dura pochi istanti. Come quando da bambini imparavamo le poesie a memoria, le abbiamo ricordate per anni, a volte le abbiamo scritte sulle mani, beccati dalla maestra, non sono fatte per essere scritte sulla sabbia, per pochi istanti, cancellate dal mare, le poesie.A molti sfugge il grande momento in cui il testo ci fa acquistare pacatezza, ci rende calmi, un motivo per cui leggere, questa serie di poesie.

Pubblicato da cambiogiorno

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