INTERVISTA CON GLAUCO PERANI, SOCIO FONDATORE DELLA ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA ATLETICA SPORT TERAPIA RIETI, CHE DAL 1990 PROMUOVE L’ATTIVITA’ MOTORIA/SPORTIVA DI PERSONE CON DISABILITA’ INTELLETTIVA/RELAZIONALE NEL CAPOLUOGO PROVINCIALE.

A lui abbiamo sottoposto le seguenti domande.
– Lo sport vissuto con chi è meno fortunato. Quali emozioni?
Premetto che rigetto, anche nel mio vivere una condizione di disabilità fisica, la definizione della persona disabile come ”meno fortunata”; piuttosto, in prima battuta, la definirei persona ”con bisogni particolari”. E’ indubbio che fra questi, specialmente tra i disabili intellettivi, assume spesso carattere predominante il bisogno di affettività, che si manifesta nei confronti dei compagni, degli Istruttori, dei volontari e finanche degli avversari – sul piano sportivo – in modo naturale e per loro appagante, parte costitutiva del correlato impegno sportivo. La nostra emozione nasce dal vivere in modo partecipe questa evoluzione e manifestazioni dei sentimenti in soggetti tradizionalmente definiti ”handicappati psichici”.
– Come realizzare un intervento educativo, ad esempio, nello sport, come il basket, quando abbiamo davanti la disabilità?
Mi fa piacere che tu parli di intervento educativo perché, nei bambini e ragazzi disabili, attraverso la pratica motoria e sportiva, vengono acquisiti contenuti e comportamenti essenziali al migliore inserimento nella vita sociale, obiettivo di tutti gli interventi a loro rivolti, come la scuola, la formazione, professionale o in situazione, la maturazione della maggiore autonomia raggiungibile in relazione alla patologia. Nello specifico la nostra Società svolge attività motoria di base, giocosport per i più piccoli – con età dai 4 ai 9 anni, inseriti nello Young Athletes Program di Special Olympics Italia, al quale aderiamo, atletica leggera con i ragazzi più dotati e bocce, una disciplina che favorisce lo spirito collaborativo, la concentrazione, il controllo corporeo. In generale, nel corso degli anni, si sono generalmente raggiunti i seguenti risultati:
- miglioramenti posturali, delle capacità motorie, dell’orientamento spazio-temporale;
- aumento del benessere psico-fisico e delle capacità di interagire positivamente con gli altri;
- maggiore integrazione sociale, soprattutto attraverso la presenza costante degli assistenti, perlopiù studenti delle Scuole superiori cittadine;
- sviluppo dell’autonomia personale e dell’autostima, come acquisizione della consapevolezza di possedere abilità e potenzialità (le medaglie conquistate). anziché deficit e limitazioni.
– Una serie di eventi, per promuovere, fare conoscere l’attività, si possono vedere, ad esempio, nella vostra pagina facebook, cosa cercate, ad esempio, quando dovete selezionare dei volontari ?
Utilizziamo diversi mezzi per far conoscere la nostra attività, dai social – abbiamo una pagina facebook ed un sito web su altervista, purtroppo poco aggiornati – ma abbiamo un forte radicamento sul territorio. Rieti è un capoluogo molto piccolo con 47.000 ab. circa, nel quale i rapporti personali hanno ancora un peso rilevante; quindi è semplice accedere ai mass media locali e pubblicizzare eventuali iniziative, avere contatti con il mondo sportivo – Rieti è conosciuta a livello internazionale per l’atletica leggera – e soprattutto con il mondo della scuola, dal quale provengono la maggioranza dei membri del Direttivo e tutti i nostri 4 Istruttori. Appunto dalle Scuole secondarie del territorio provengono i nostri volontari, mediante progetti di alternanza scuola lavoro, oltre ad alcuni volontari ”storici” che da anni collaborano con noi.
– Ogni giorno si prova quanto sia importante lo sport per sentirsi meglio. Le cose più importanti da non scordare per aiutare nel migliore modo possibile?
Ovviamente l’attività fisica dovrebbe essere promossa e facilitata in ogni contesto, sia in età infantile – al fine di contrastare il fenomeno sempre più diffuso dell’obesità già a partire dai 6 – 7 anni – adolescenziale, per favorire un più armonico sviluppo muscolo-scheletrico, nella fase adulta (attraverso iniziative dirette a ridurre il ricorso all’auto privata, incentivando l’uso di biciclette e promuovendo una vita attiva) e in quella anziana, per contrastare i fenomeni di invecchiamento, limitare cadute o possibili incidenti, consentire la conservazione del maggior benessere possibile, sul piano psico-fisico. Per le persone disabili, oltre ai comuni benefici indicati sopra, credo di poter dire che la pratica sportiva rappresenti un potente veicolo all’integrazione, al recupero di autostima ed all’acquisizione di possedere potenzialità positive e non solo deficit.
– Il territorio è molto importante per una Associazione. Voi da quanto tempo operate e come vi legate allo sport nel vostro territorio?
Come ho accennato sopra, Rieti è “città dello sport” per eccellenza, ancora oggi in cima alle classifiche nazionali per la pratica dell’atletica leggera (la Società Sportiva Atletica Studentesca Andrea Milardi è ai vertici nazionali per l’attività agonistica junior e senior) e la quantità/qualità degli impianti sportivi, come lo Stadio Raul Guidobaldi, dove si e disputato per molti anni il Meeting Internazionale Città di Rieti, nel corso del quale sono stati stabiliti numerosi record mondiali e nazionali. Grazie alla collaborazione di questa Società e degli Enti Locali, Comune e Provincia, utilizziamo tale struttura per l’allenamento dei nostri Atleti nei mesi estivi, in un contesto integrato con gli altri atleti che frequentano il campo. Inoltre, nei 30 anni di vita della nostra Associazione, abbiamo organizzato numerose Manifestazioni Sportive, regionali e interregionali, nell’ambito dei circuiti della Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva e Relazionale e dello Special Olympics Italia, che hanno visto la partecipazione di centinaia di atleti disabili provenienti da diverse Regioni italiane.
– Come associazione quale messaggio vi piace trasmettere in questo momento di attenzione particolare per la salute?
Purtroppo l’emergenza mondiale causata dalla pandemia da coronavirus, ed i conseguenti lockdown, hanno colpito profondamente l’intero mondo sportivo, che ha interrotto e rimandato per parecchi mesi, ogni tipo di Manifestazione. Anche la nostra Società è stata costretta a sospendere, dal mese di marzo, l’attività del Centro Sport Terapia, che funziona costantemente, da 25 anni, per il periodo ottobre/giugno. Ora stiamo apprestandoci a riprendere le attività, pur con le ulteriori difficoltà derivanti dalle disposizioni governative in materia di COVID 19, in materia di distanziamento sociale, utilizzo dei DPI, sanificazione degli ambienti e delle persone. E tuttavia non ci arrendiamo e, finché i nostri ragazzi e le loro famiglie ce lo chiedono, porteremo avanti la nostra azione – con la massima prudenza e attenzione – consapevoli della necessità di non abbandonare nuovamente nelle loro case persone che, più degli altri, hanno bisogno di vivere la vita.
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