Joyce, presenta un modo di scrivere diverso da quello che ti ricorda un vecchio compagno di scuola, che ogni tanto rivedi, incontri nuovamente. Racconta, infatti, di quello che accade quando si sta senza ascoltare, in un passo del libro, quando una voce di vecchio grida, quando tutto diventa ” sagoma “, si sente rumore, sappiamo che uno scrittore non prende in giro mai nessuno, è molto umano, scrive anche di chi non ascolta. Scrive di un ascolto di una voce dolce che ti chiama evocando il mare. Lui come scrittore nel 1909 si reca a Dublino per fare due cose normali oggi per uno scrittore, aprire un cinema, fare pubblicità al suo Gente di Dublino. Spiega come si cammina cauti, verso la strada di Zia Sara, come invece si cammina orgogliosi, cercando di imitare qualcuno, come leggete, oggi noi sorridiamo di come la memoria, la mente, sia regolarità del movimento, del cammino, uso corretto della voce.
Ho scelto questa foto ” sexy “, facendo sapere che non sempre possiamo essere uguali a quella luce, ci vuole quell’appeal, quelle cose speciali, che si possono fare solo da ” giovanissimo “. Joyce, racconta da del marinaio con petto virile, cosa che ovviamente attira la curiosità anche oggi, le donne come scrive Joyce, se davvero amano il proprio uomo lo puliscono d’inchiostro, sui vestiti, sulle mani, non solo ne sanno fare l’immagine migliore.
Ulisse descrive la coscienza, è la storia di una giornata, il 16 giugno 1904, la narrazione è un monologo interiore. Un uomo tradito dalla moglie con capacità di dire parole limitate. Come marito tradito, fonte Wikipedia, nello scriverlo ” accetta qualsiasi compromesso possa portargli qualche vantaggio (inclusa l’eventualità di vendere foto della moglie nuda) “
