Intervista con Elisa Sapienza.

Il tuo nuovo singolo, s’intitola “Come la felicità”, spesso bisogna essere pronti alle richieste del pubblico, degli addetti ai lavori, oppure decidere, anche con orgoglio, di produrre qualcosa in cui si crede. Questa canzone come è nata?

Decidere anche con orgoglio di rappresentare quello che si è attraverso la propria musica prima o poi premia. Vedo tanta costruzione e poca purezza intorno a me e queste cosa non mi piace, l’arte è vera e in quanto tale deve essere rappresentata con amore e verità. Per questo il mio nuovo singolo “Come la felicità” nasce dall’esigenza di mostrarmi così come sono, senza trucchi e finzioni. È un manifesto autobiografico, una raccolta di pensieri che mi incoraggiano e spero incoraggino l’ascoltare nella ricerca della propria felicità. Anche con la produzione musicale di Filadelfo Castro è stata fatta una scelta molto coraggiosa e vera: la gran parte degli strumenti sono suonati dal vivo. Voglio essere coraggiosa e allo stesso tempo orgogliosa di dimostrare, anche agli addetti al lavoro, che non serve sempre seguire degli stereotipi per potersi esprimere. Il pubblico percepisce la verità di un “prodotto”, non mi preoccupa più mostrarmi alle persone così come sono.

La tua musica affascina, nel tuo precedente singolo dal titolo “Eccezionali” canti il ricordo del viaggio, cosa ricordi dei tuoi viaggi dal punto di vista musicale?

Viaggiare e conoscere le diverse realtà che ci circondano è sempre stimolante dal punto di vista artistico e non solo, ti permette di capire che siamo tutti uguali, ognuno con la propria storia da ascoltare e rispettare. Da qui nasce il mio secondo singolo “Eccezionali”, il messaggio che vuole lanciare è quello dell’unione, sentirsi tutti eccezionali e con un valore a prescindere da dove siamo situati, da chi ci circonda o, peggio ancora, da chi ci giudica. 

In “Replay “, tuo primo singolo, invece canti l’amore. Questa canzone è una buona occasione per chiederti come ti senti quando canti o quando scrivi d’amore. L’amore è nelle tue corde? Hai un’inclinazione particolare per esso nella musica?

L’amore è un po’ nelle corde di tutti. Mi fa bene scrivere di amore ma fa anche male. Ti accorgi spesso che forse sottovalutiamo l’importanza delle relazioni, spesso non sappiamo mai valutare cosa è amore, infatti il mio primo singolo “Replay” si può sintetizzare con una frase del testo, “l’amore è un gigante che ride di me”, proprio a sottolineare che a volte rifiutiamo l’amore o pensiamo di non essere in grado di amare o di non aver amato una persona, e in realtà lui è lì che ride di noi e dei nostri pensieri, come a dire, “c’ero, ma non mi hai voluto vedere”.

Se dovessi provare a fare un tuo ritratto e parlare meglio di te, quali ostacoli hai dovuto superare per fare musica e arrivare a ciò che sei ora?

L’ostacolo più grande da affrontare per me è, sicuramente, il giudizio. Viviamo in un modo dove è più facile giudicare che ascoltare tre minuti di canzone. Quando decidi di esporti il giudizio è inevitabile, ma non per questo si è pronti. Per il carattere che ho, non mi sento mai pronta ai giudizi non costruttivi. Ho deciso di essere coraggiosa e provare a passare sopra alla cattiveria e invidia delle persone cantando, solo così si “vince” e si cresce, alla fine si canta quello che si è, nessun giudizio può essere più incisivo della verità. La musica non ti giudica e non vedo il perché debbano e possano farlo le persone.

Come gestisci quando canti la tua parte intima, che è naturale esca, anche in rapporto con il pubblico?

Quando canto il desiderio è di regalare al pubblico la mia parte intima, canto di me, una ragazza semplice, che ama la musica e si racconta attraverso le sue canzoni. Non c’è cosa più bella che permettere alle persone di impadronirsi delle tue canzoni. Le tue canzoni sono, in qualche modo, la tua intimità. Inizi ad amare un artista perché ti ci rispecchi, arte è anche donare, non puoi sottrarti a questo.

Parlaci dei tuo prossimi progetti musicali…quali saranno le iniziative promozionali in questo particolare momento che stiamo affrontando? Quando ti rivedremo nelle tue previsioni sul palco?

Per ora la mia intenzione è quella di far arrivare “Come la felicità” a più persone possibili. In questo momento storico i social, se usati nel modo corretto, sono un grande mezzo comunicativo, stiamo cercando di non sottovalutare questo aspetto nell’attesa di poter tornare a fare musica live o interviste in presenza. Bisogna avere pazienza e, rispettando tutte le indicazioni che ci vengono date, torneremo presto a donare la nostra musica dal vivo. È, sicuramente, la parte che più manca. Continuamente scrivo pensieri che poi provo a trasformare in canzoni, quindi, ci saranno nuovi brani.


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