Intervista a Chiara Ragnini

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Genovese e cantautrice. Non lasciatevi ingannare dal connubio apparentemente scontato: Chiara suona la chitarra e canta dall’età di 14 anni con la grinta e l’anima rock di chi ha qualcosa da raccontare

Dopo gli studi classici, la laurea specialistica in Informatica. L’anima creativa e razionale convivono in uno strano dualismo, fra sonorità pop ed elettroniche e testi malinconici ma taglienti. L’influenza del mare si sente, l’anima viaggiatrice e in continuo movimento pure. Chiara ha perfezionato negli anni la tecnica vocale e la scrittura ,frequentando numerosi masterclass e workshop con i migliori autori e cantanti in Italia (Paola Folli, Saverio Grandi, Carl Anderson). Ha un disco alle spalle, un lavoro folk- pop che le ha permesso di guadagnarsi spazio nel fitto panorama musicale nazionale e la stima di pubblico ed addetti ai lavori. Negli anni ha vinto numerosi riconoscimenti, partecipato a importanti festival e rassegne in tutta Italia, ottenuto passaggi radiofonici e televisivi a livello nazionale. Abbandonata la vena acustica, le sonorità della cantautrice si sposano ora con un raffinato pop elettronico dalle tinte scure. Un viaggio introspettivo e melanconico, agrodolce e salato: proprio come il rumore del mare.

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Suoni la chitarra sin da piccola, hai girato l’Italia con la musica: cosa ti ha affascinato ieri della musica quando hai iniziato, cosa, invece, oggi ti spinge a continuare?

Sicuramente il lato più affascinante della musica, per me, è quello comunicativo: esprimermi e confrontarmi con gli altri, raccontarmi attraverso le parole e le canzoni, è il modo più bello che possa trovare per parlare alle persone, soprattutto con quelle che non conosco o che conosco poco. L’atto del canto, poi, è liberatorio e terapeutico, ancestrale: mi ha sempre accompagnata fin da piccola, probabilmente già dalla pancia della mamma. L’espressione artistica è innata, è prima di tutto un’esigenza personale: smettere di utilizzare la musica come mezzo sarebbe come tagliarmi un braccio. Continuerò a scrivere, a cantare, a suonare, per me stessa e per chi avrà piacere ad ascoltarmi.

Quale è il tuo rapporto con i cantautori italiani?

Rispettoso e reverenziale: spesso basta il connubio genovese e cantautrice per accostarmi alla cosiddetta Scuola Genovese, ma il paragone è spesso azzardato e forzato. Ho ascoltato tanto, e continuo a farlo, i grandi autori della canzone, non solo d’autore, partendo da Lucio Dalla e Gian Piero Reverberi per arrivare fino a Niccolò Fabi, Max Gazzè, Daniele Silvestri, addentrandomi verso artisti di spessore anche più giovani, come Levante, Ermal Meta, Daniele Celona, l’Orage, gli Yo Yo Mundi, tutti musicisti che seguo con attenzione e che hanno tanto da raccontare.

Scrivi anche canzoni per bambini. Cosa ti piace dell’interpretazione della musica per i più piccoli?

Quest’estate ho avuto la possibilità di partecipare, come autrice, al Concorso per Canzoni di Bambini La Luna al Guinzaglio, musicando due testi scritti rispettivamente da una classe delle medie ed una delle elementari. E’ stata un’esperienza nuova e meravigliosa, che mi ha regalato sicurezza e determinazione nel seguire anche la strada dell’autore, altrettanto gratificante ed emozionante rispetto al mio percorso di cantautrice. I bambini hanno, poi, una forza ed una sensibilità che spesso è raro ritrovare negli adulti: ti offrono un terreno davvero fertile per giocare con la musica e con le parole. La vittoria al concorso è stata davvero di grande stimolo a proseguire nella scrittura per altri, non solo bambini, naturalmente, ma anche interpreti di ogni età.

Una tua canzone, “Gli scoiattoli nel bosco”, ha un titolo affascinante. Ci spieghi di cosa parla?

Gli scoiattoli nel bosco è stata scritta quasi sette anni fa: mi ero da poco trasferita nel ponente ligure, da Genova, mia casa fino al 2009, e il passaggio dalla vita di città a quella di campagna non è stato immediatamente dolce. Tutte le difficoltà affrontate nei primi mesi hanno preso forma in questa canzone che, per quanto il titolo possa suonare simpatico, è tutt altro che divertente o sognante. E’ una canzone d’amore, ma al contrario: la protagonista è soffocata da una relazione emotivamente impegnativa e faticosa, al punto che anche gli scoiattoli che abitano nei boschi circostanti (e che, aggiungo, esistono sul serio e mi salutano quasi tutte le mattine mentre vado al lavoro) fuggono al suo passaggio.

Come procede la tua esperienza live?

Molto bene: l’estate si è rivelata ricca di appuntamenti, che mi hanno vista sul palco insieme a Yo Yo Mundi, Frankie Hi NRG e tanti altri artisti, oltre che impegnata nella settimana di perfezionamento musicale di Genova per voi, il “talent” per autori di Universal Music Publishing, che mi ha vista fra i 12 finalisti a settembre. Al momento sono impegnata in studio al completamento del nuovo album: le registrazioni sono terminate e ci stiamo dedicando a missaggio e mastering. Non vedo l’ora di farvi ascoltare le nuove canzoni.

Hai al tuo attivo anche diverse collaborazioni. Trovi interessante il lavoro con altri autori?

Lo trovo interessante, stimolante e arricchente: la musica è principalmente confronto e condivisione. La scrittura insieme ad altri autori crea spesso e volentieri delle alchimie magiche e ti permette di tirare fuori idee che, con tutta probabilità, non avrebbero trovato la loro strada se cercate da soli. Al momento sto scrivendo con e per una brava interprete genovese, Antonella Serà, che ha collaborato negli anni con artisti del calibro di Carlo Marrale e Bruno Lauzi. Ho tanti inediti nel cassetto che mi piacerebbe proporre ad interpreti, per affiancare il percorso di autrice a quello di cantautrice.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Nelle prossime settimane sarò concentrata al completamento del nuovo disco, un lavoro completamente diverso dal precedente: sarà un disco cupo, scuro, caratterizzato da arrangiamenti electro pop che bene si sposano con il pop d’autore che propongo. Il prossimo anno sarà tutto dedicato all’uscita del primo singolo e dell’album e alla conseguente promozione. Non vedo l’ora.

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Chiara Ragnini | Gli Scoiattoli nel Bosco


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