GIOVANNI PELI
La mia passione per la musica è nata all’età di 8 anni quando convinsi i miei genitori a comprarmi una chitarra, a loro piaceva l’idea che poi sarei andato a suonare in chiesa. Lo feci e sfruttai l’oratorio anche come sala prove del mio gruppo di cover rock, i Club revolution, adolescenti smanettoni con vari strumenti. Ero molto piccolo. Crebbi e studiai chitarra classica per cinque anni. Alla cresima (ma questa è l’ultima informazione religiosa) nel 1992 mi regalarono una stupenda Gibson Les Paul Standard che ho tuttora e suono con grandissimo piacere i due generi musicali che ho davvero imparato: il rock anni 70 e le mie canzoni… in prima superiore conobbi la poesia di Dylan Thomas e di Pier Paolo Pasolini e ciò contribuì a creare quella creativa e inutile confusione che aleggia da sempre nella mia testa. Ora ho quasi quarantanni, le mie esperienze musicali e artistiche sono molteplici e questa attività è diventata un secondo lavoro. Mi piacciono artisti completamente diversi fra di loro, sia nella letteratura sia nella musica. Luciano Berio, Frank Zappa, Bob Dylan, David Boqie, Prince, Sting, Sanguineti, Antonio Porta, Attilio Bertolucci, Elio Pagliarani, Georges Perec, Thomas Bernhard, Giovanni Pascoli l’elenco è infinito, perché infinite sono le possibilità dell’amore e della riflessione… e poi i filosofi… i registi cinematografici… fruire di queste cose è la mia vita. Concludo consigliando a tutti di acquistare il mio ultimo libro Albicocca e altre poesie appena uscito per Sigismundus Editrice (ci ho messo l’anima e non si vive di solo pane, buona lettura!)
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