Davide Bottiglieri
Scrittore, poeta, responsabile rubrica Web Magazine L’Espressione

Prove per un requiem, è il tuo libro, parlaci di qualcosa di ” forte ” che hai raccontato, che possa rendere l’idea e appassionare, soprattutto in merito al tuo stile di scrittore ?
Prove per un requiem è il sequel di Omicidi in si minore, un thriller che si differenzia enormemente dal primo capitolo che vede protagonista l’ispettore Ljudevit Alecsandri. Il mio stile ha subito una fisiologica evoluzione dalla pubblicazione del primo volume e questo i lettori possono percepirlo subito. Al di là dei tecnicismi, una delle differenze cruciali risiede proprio nel protagonista, analizzato attraverso un filtro diverso: se in Omicidi in si minore si vede un Ljudevit Alecsandri in piena crisi esistenziale, in rotta con i dogmi cristiani e con lo stesso Dio al quale si aggrappava nei momenti di difficoltà, in Prove per un requiem è presente un ispettore cinico, risoluto, a tratti crudele, completamente distante da quel Ljudevit visto nel primo capitolo. La metamorfosi è iniziata già in Omicidi in si minore in cui il lettore vede il bianco sempre più contaminato dal nero. In questo ultimo volume, una settecentesca Vienna fa da cornice ad un uomo difficilmente riconoscibile. L’allontanamento dalla fede è un tema forte, trattato in modo altrettanto duro. Ma che sia il lettore a trarre le sue conclusioni. Io, da scrittore, fornisco solo le domande.
Scegli, di omicidi in si minore, un altro testo,che ha un atmosfera gotica, quello che non puoi nascondere al pubblico, che vuoi sia notato ?
Di Omicidi in si minore vorrei venisse notato l’importante mole di studio alle spalle della stesura del libro (uno studio che si è solo intensificato per la realizzazione del sequel). È ambientato nel vecchio Regno di Ungheria, nel 1780, motivo per cui ho dovuto fare ricerche in tante direzioni, dalla storia, alla toponomastica, alla geografia del luogo, alla chimica. Vorrei venisse notata la complessità della trama e la trattazione di tutti i personaggi: nessuno è stato lasciato piatto, a tutti è stato dato spessore.
Un autore, il suo rapporto con il testo, il suo essere innovativo, come la vedi, cosa è al tuo fianco, nella ricerca, dal punto di vista espressivo ?
Uno scrittore deve sempre cercare di evolvere il suo stile di scrittura ed evitare fasi di ristagno. L’evoluzione è fondamentale per la qualità del testo e la si ottiene solo attraverso lo studio. Per studio non intendo (solo) quello accademico, ma la ricerca di tanti stimoli, di essere multidisciplinari. Si apprende ovunque: dai libri di grandi autori ai romanzi di scrittori meno noti, dal cinema alla televisione, dalla pittura alla musica. Se si sa osservare con occhio critico tutto ciò che ci circonda, senza levare spazio all’intrattenimento, allora si può vedere una lezione in tutto e godersi tutte le forme d’arte che ci vengono messe a disposizione.
Il Natale, non è forse di moda come prima, visto che ci siamo quale trama di film ricordi con piacere, sulle feste, quale è la colonna sonora migliore ?
Il Natale non deve essere una moda. Se regredisce in tale status, come tutte le mode ha tempo limitato. Questa è la grande sconfitta di questa festività.
Io adoro il Natale. Ad esso sono legati tantissimi ricordi, spesso collegati a film o canzoni tipiche. Sono un tradizionalista, motivo per cui continuo a vedere tutti e due i film di Mamma ho perso l’aereo, coperta addosso e dolce compagnia al mio fianco!
Come colonna sonora suggerisco il CD di Michael Bublè Christmas Deluxe Special Ediction o, in alternativa, il CD di Natale realizzato dalla serie televisiva Glee!
Cosa è per te la festa in genere ?
Festa è uno stato d’animo. Si può essere in un luogo affollato e festeggiare tra la gente mentre si muore dentro oppure stare soli e cantare e ballare, spumante alla mano. In particolare la festa del Natale, indipendentemente da discorsi religiosi, andrebbe vissuta ricordandone la spontaneità, scevra da influenze consumistiche o altro. Bisognerebbe guardare di nuovo le cose con gli occhi di un bambino. Abbiamo perso il dono della meraviglia e questo rende tutto più grigio, anche una festa che colora un intero mondo.
Progetti per il futuro ?
I progetti sono numerosi. Continuerò a presentare i miei due libri in giro per lo stivale. Ho in programma una presentazione a Napoli e diverse in Puglia. A metà gennaio ci sarà una rassegna di libri a Salerno in cui sarò presente in veste di co-organizzatore di un contest legato ai booktrailer. La primavera del 2020 vedrà l’uscita della graphic novel legata a Omicidi in si minore, a cura del fumettista Salvatore Parola. Di lì inizierà un nuovo tour di presentazioni.
Intanto mi sto occupando della stesura di un nuovo libro, ma che non sarà collegato ai primi due. È un lavoro del tutto diverso, legato più alla mia Salerno. Prevedo di pubblicarlo prima dell’arrivo dell’autunno.

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