
Nel mio lavoro di psicologo e mental coach mi trovo spesso a
lavorare con sportivi che hanno bisogno di imparare a gestire le loro emozioni
ed i pensieri che accompagnano tutti i momenti di una gara, dalle fasi di
allenamento all’evento vero e proprio. La
mindfulness li aiuta ad ancorarsi al momento presente, sviluppare la giusta
concentrazione e gestire lo stress
in modo efficiente in qualsiasi situazione, dentro e fuori dal campo.
La maggior parte degli atleti infatti, in previsione di una gara, investono
gran parte del loro tempo e delle loro energie ad allenarsi per migliorare la
propria forma fisica e le proprie abilità sportive, uniche per ogni disciplina.
In molti invece sottovalutano l’importanza della giusta preparazione mentale
per esprimere al 100% le potenzialità personali.
Molti sportivi infatti non riescono a dare il massimo in gara a causa di
fattori psicologici legati ad ansia da prestazione, mancanza di fiducia in se
stessi, paura di fallire ecc.
In generale possiamo affermare che chi pratica sport sa
quanto lo stress incida
negativamente sulla performance. Approcciare una gara carichi di aspettative,
magari troppo elevate, sentire la pressione di dover portare a casa una
vittoria per non vanificare mesi di duro allenamento o la tensione proveniente
dalla paura di essere giudicati negativamente in caso sconfitta sono solo
alcuni dei fattori che possono portare una atleta ad avere una performance
scadente.
Alcuni sportivi, dopo aver fallito sul campo, iniziano a focalizzarsi esclusivamente
sui propri errori e sviluppano la paura di poterli ripetere in futuro,
cominciando a vivere con ansia il tempo che li separa dalla prossima gara,
certi di fare un’altra pessima figura.
Praticare la mindfulness aiuta
questi atleti a concentrarsi esclusivamente sul momento presente in modo non
giudicante, liberandosi dalla tensione generata da una mente costantemente
proiettata nel passato o nel futuro. Ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire
cosa si intende con questo termine.
Mindfulness è una parola inglese chepuò essere tradotta in italiano con consapevolezza. Si tratta di una
pratica di meditazione scientifica
sviluppata dal biologo americano Jon Kabat-Zinn negli anni ’70 ma che affonda
le sue origini nell’antica tradizione meditativa buddista che risale a più di 2000
anni fa. Il suo scopo è insegnare alla mente un modo alternativo di gestire
pensieri, emozioni ed impulsi. Attraverso la meditazione, infatti, è possibile
interrompere quegli schemi automatici di comportamento che ci portano a
re-agire nelle situazioni di vita (e nello sport) e sviluppare una maggiore
consapevolezza del momento presente.
Perchè praticare la mindfulness è importante per gli atleti?
Innanzitutto perchè aiuta a ridurre i
livelli di stress.
Uno studio pubblicato sul
Journal of Health
Psychology dimostra come questo tipo di meditazione porti ad una drastica
diminuzione del cortisolo, l’ormone
dello stress. Attraverso la mindfulness l’atleta impara ad approcciare le
situazioni stressanti in modo distaccato, senza lasciarsi coinvolgere
emotivamente dai pensieri generati dalla pressione a cui è sottoposto in quei
momenti critici. Imparando a defondersi dal
chiaccericcio della mente riesce a restare calmo e rilassato, una condizione
ottimale per ottenere una buona performance sportiva.
La mindfulness aumenta i livelli di
concentrazione dell’atleta.

Meditare aiuta a restare connessi al momento presente, l’unico in cui possiamo agire per modificare una situazione. Durante una partita, infatti, è importante essere concentrati su ciò che sta accandendo in campo senza lasciarsi distrarre da pensieri di qualsiasi tipo. Prima di colpire una pallina da tennis o calciare un rigore la mente dev’essere focalizzata esclusivamente sul gesto atletico. Niente deve distrarci, ne la folla sugli spalti, ne i nostri pensieri. Per raggiungere questo stato di concentrazione è necessario dedicare alcuni minuti al giorno, dai 10 ai 20, alla pratica della meditazione sul respiro, un esercizio durante il quale all’atleta è richiesto di restare focalizzato esclusivamente sulle sensazioni del respiro che riempie e svuota il proprio corpo. La consegna è di riportare l’attenzione al respiro ogni volta che un pensiero ci distrae. In questo modo il nostro cervello impara a prendere consapevolezza sempre più velocemente del vagare della nostra mente e rifocalizzarsi.
La mindfulness aumenta la consapevolezza di Sè e del proprio corpo.
La meditazione è un viaggio all’interno di se, che ci aiuta a scoprire i nostri punti di forza e quelli di debolezza aiutandoci a sviluppare una maggiore capacità introspettiva. Una maggiore consapevolezza delle nostre capacità si trasforma in una migliore autostima, qualità indispensabile per un atleta che deve affrontare ogni giorno una sfida contro se stesso e gli altri per migliorarsi nel proprio sport. A questo si aggiunge un miglior rapporto con il proprio corpo. La mindfulness ci aiuta ad entrare in contatto con ogni fibra dei nostri muscoli, a comprendere il modo in cui ci muoviamo nello spazio e come reagisce il nostro corpo in determinate situazioni di stress. Tutte queste informazioni aiutano lo sportivo a migliorare il gesto tecnico e a gestire meglio le emozioni a livello fisico.
Inoltre la mindfulness aiuta a sospendere il giudizio nei propri confronti (e degli altri).
Smettere di giudicarsi aspramente dopo una partita andata male o per un allenamento saltato aiuta a ridurre i livelli di stress e ad entrare in un ottica di problem solving piuttosto che di semplice critica distruttiva. Meditare aiuta a guardare le cose da diverse prospettiva ed in maniera distaccata. Un errore o una cattiva performance non è più vista come un fallimento ma come un’opportunità di miglioramento.
Per concludere possiamo dire che la mindfulness rappresenta un modo di vivere ed approcciare la vita (non solo la gara) e non un semplice insieme di tecniche per migliorare la prestazione sportiva. Gli studi scientifici sull’argomento sono in continua crescita e migliaia di psicologi in tutto il mondo hanno iniziato ad insegnare questa forma di meditazione scientifica non solo ai propri atleti ma anche ai propri pazienti per aiutarli a superare ansia, attacchi di panico, stress e depressione.
La mindfulness è esperienza e non può essere compresa leggendo un semplice articolo. Quindi non vi resta che sperimentarla sulla vostra pelle.
Antonio Antefermo
sito web : https://www.antonioantefermo.it/
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