Presentiamo l’autrice che abbiamo scelto di intervistare, con delle note biografiche, tratte dalla sua pagina su ACADEMIA.EDU : Heather L. Reid è professore di filosofia al Morningside College di Sioux City, Iowa e studiosa in residenza presso il Centro Mediterraneo Exedra di Siracusa, in Sicilia. È membro 2015 dell’American Academy in Rome, 2018-2019 Fellow del Harvard’s Center for Hellenic Studies di Washington DC, e ha ricevuto un premio Fulbright Scholar presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

1- Tra le pubblicazioni, dei suoi studi, si possono segnalare quelle riguardanti la filosofia dello sport e studi olimpici, come è studiare lo sport a livello universitario oggi. come creare interesse nel mondo accademico e sportivo, ?
Un buon modo di iniziare sarebbe il libro Filosofia dello Sport che ho scritto con il mio collega Emanuele Isidori. E’ una versione corta del mio Introduction to the Philosophy of Sport, che cita tutte le fonti importanti, antiche e moderne. Parla anche di filosofia dello sport come campo di studi delle Università’.

2- Lo sport ha un rapporto con la nostra società, spesso ascoltiamo casi riguardanti il tifoso, a volte troppo acceso, come è vivo il rapporto tra sport e politica, sport e religione, quindi è importante ricordare l’impegno sportivo dal punto di vista etico, quali considerazioni oggi per il rapporto tra etica e sport ?
Il lato etica dello sport non e’ separabile da quello politica o sociale. Possiamo guardare lo sport come una vetrina sulla società in miniatura, per il bene e il male, ma dovremmo stare sempre attenti alla etica nello sport – non e’ vero che sia un mera forma di intrattenimento, neppure solo un business.
3- Cosa ci lasciano Ulisse, gli atleti della Grecia antica, che conoscevano il motto filosofico che ispirava i giochi olimpici, che era di Socrate e recitava ” Conosci te stesso ” ?
Ho scritto tanto su questa domanda, basta leggere Athletics and Philosophy in Ancient Greece o i diversi saggi che trovi sulla mia pagina in www.academia.edu. Secondo me c’e’ un legame profondo tra lo sport e la filosofia e lo vedi chiaro nelle opere di Platone, che era lui stesso atleta (lottatore) nella gioventù. In Italiano, ho anche scritto un commento su una traduzione della Ginnastica di Filostrato (con testo greco a fronte) con Paolo Madella e lo stesso Isidori che spiega la filosofia antica dello sport.

4- Occupiamoci ora del lavoro di scrittura di un libro sulla filosofia dello sport, va ricordato che spesso sono i giovani, da studenti che consumano i libri, quindi come presentare ai giovani i temi della filosofia dello sport, alla luce della cultura odierna ?
In Italiano, quel libro su Filostrato e’ inteso per i giovani nei licei. Ma un approccio più pedagogico lo troverete nel mio primo libro “The Philosophical Athlete,” che ho scritto per introdurre la filosofia agli studenti che avevano esperienza sportiva. E’ appena uscito in seconda edizione. Forse conviene tradurlo o adattarlo ai giovani Italiani.
5- Il libro Filosofia dello sport di Emanuele Isidori e Heather L. Reid, datato 2011, come descrive il percorso di chi si è schierato nel tempo in modo favorevole verso l’esercizio fisico, come, invece, si rapporta a chi si è occupato dell’atleta di livello, quali dovrebbe essere la filosofia di un atleta professionista, quale invece quella di un atleta amatore ?

Secondo me la filosofia dello sport non cambia se uno e’ professionista o amatore. Sarebbe come musica o filosofia lo stesso, puoi farlo al livello professionistico ma in essenza i valori e le virtù sono gli stessi, e solo che dai una proporzione superiore della tua vita a questa attività. Non credo che gli atleti professionisti fanno lo sport “solo per i soldi”, più di professori che insegnano filosofia “solo per i soldi” o musicisti che suonano solo per i soldi. E’ difficile essere al livello senza farlo per passione. Magari per i direttori, amministratori ecc. è diverso, ma per gli atleti stessi non credo.
6- Lo stile di un buon allenatore spesso porta a guardare, con merito, chi corre, si sacrifica, come chi sa confrontarsi senza montarsi la testa, lei scrive di Filostrato sull’Allenamento. Un testo a cui credere per degli spunti importanti, importante il concetto di raggiungere una concezione veramente greca dello sport, quindi una comunità di sportivi conferisce identità e status, quali sono le differenze oggi ?
Yes. E’ importante raggiungere una concezione greca dello sport nel senso che lo sport deriva il suo valore dal concetto della virtù (arete). Dobbiamo mettere arete come lo scopo dell’attività’ sportiva anche oggi.

7- Ogni ospite del nostro Blog Cambio Giorno riceve sempre queste due domande in conclusione. Ci presenti un autore, un testo, particolarmente significativo per lei. La seconda domanda riguarda il cibo. Quale è il suo rapporto con il cibo ?
Platone sarebbe l’autore più significativo per me – senza dubbio.
Il cibo lo vedo come l’amore, e’ una cosa necessaria per la vita, che puoi fare con bellezza, piacere, e armonia (con la terra, se stesso ecc). La cultura della cucina Italiana fa il cibo come arte e l’apprezzo moltissimo.
8- Progetti per il futuro ?
Al momento, sto lavorando sulle virtù e valori delle donne atletiche nel mondo antico, incluse anche miti come Atalanta e figure divine come Artemide e Athena. Questo studio e’ stato ispirato anche dalle iscrizioni trovate a Napoli per le ragazze vincenti nei giochi Sebasta. Ho appena finito anche un saggio sullo spirito dello sport come criterio antidoping nel codice di WADA.
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