Lo sport, rappresenta un’esperienza fondamentale nella vita dei bambini in fase di crescita. Oltre ad i benefici che si riscontrano a livello fisiologico e della salute abbiamo numerosi benefici che riguardano il livello psicologico e cognitivo. L’interazione tra pari, il gioco di squadra, l’espressione del sé favoriscono lo svilupparsi di stati d’animo ed emozioni indispensabili alla crescita. Un buon insegnante, è un buon motivatore e conosce bene le regole del gioco. Insegnare soprattutto nel mondo dello sport, è tutt’altro che semplice perché significa accorpare alla tecnica la competenza del saper educare. Ciò significa, quindi conoscere i vari modelli identitari e individualizzare i vari percorsi che non devono finire ad essere spersonalizzanti. Significa, conoscere i valori etici, creare un clima di empatia, lavorare sullo spirito di squadra e di gruppo, creare un ambiente positivo ricco di vivacità e collaborazione: creare condivisione, amore, sentimento reciproco. Bene, devo dire tutt’altro che semplice. Il gioco, è visto dal bambino anche come uno svago, una cornice da dipingere a piacere. E’ come una borsa, io la apro e ci metto dentro tutto quello che mi piace, però sono altruista e quindi la voglio condividere con gli altri dando l’opportunità a tutti di esprimersi allo stesso modo, includendo ed accogliendo la diversità dei modelli.
L’insegnante, l’educatore è chiamato a svolgere un compito difficile: aiutare gli altri a tirar fuori il proprio potenziale accompagnandoli nel percorso di crescita e formazione. Bisognerebbe dunque incentivare la formazione stessa attraverso corsi e studi professionalizzanti continui, che permettono dunque la permanenza dell’agire educativo.
A mio avviso, sarebbe necessario sviluppare la creatività attraverso l’innovazione degli ambienti di apprendimento, investendo soprattutto nell’ottica del non formale rendendo unici e davvero significativi anche i momenti di svago e gioco per i bambini.
Dottoressa Laura Carcagni

Biografia:
Educatrice Professionale che ha conseguito la laurea triennale presso l’Università del Salento con la tesi in Medicina Sociale sul Maltrattamento infantile. Attualmente, studentessa universitaria specializzanda in Consulenza Pedagogica e Progettazione Formativa. Ha lavorato con i minori a rischio e partecipato ad un progetto sull’inclusione scolastica degli alunni stranieri. Attualmente, volontaria Onlus e clown ospedaliera per l’associazione Cuori e Mani aperte verso chi soffre.