
Scrivi del novecento, dando parola a Etty Hillesum, che considerò lo scrivere atto di vita, ci presenti la protagonista del tuo libro ?
Etty Hillesum è una giovane donna alla ricerca di sé in un periodo storico unico e tremendo, la seconda guerra mondiale. E’ donna ed è ebrea in un contesto socio politico, quello dei totalitarismi, in cui lo spazio per “l’altro” è ridotto a zero. La sua storia appartiene all’umano perché si sintetizza nella libertà del cercare se stessi, nonostante tutto. La sua è la forza prodigiosa di preservare la propria umanità, contro l’odio xenofobo che investe l’Europa, fino alla scelta di andare volontaria al campo di Westerbok per testimoniare la Storia. Ho trovato questa figura moderna; il suo diario è la storia di uno spaccato di vita, quello tra il 1941 e il 1943, fatto di amori, dell’esperienza dell’aborto, della passione per la scrittura, della ricerca di dio, della guerra in cui intelligenza e passione, corpo e spirito si muovono in parallelo.
Ringrazi nel libro il tuo maestro, Antonio Petti, oltre che a degli amici, nella tua ricerca su questa autrice, oltre a questi incontri, cosa ti ha guidato, come nasce l’interesse per l’argomento ?
Ho iniziato a lavorare su di lei per pura passione, il personaggio mi ha stregata da subito. Poi c’è stato l’incontro con Gerrit Van Oord, storico ed editore, presidente del Centro Studi Italiano Etty Hillesum. Da qui il progetto del libro e la possibilità di accedere a materiale inedito non reperibile in Italia. Antonio Petti è un pittore mio amico, maestro d’arte e di vita che mi è stato molto vicino durante la stesura del lavoro.
La storia che acquista un significato umano e comprensibile, secondo te, quale è il modo migliore per raccontare la storia, se ne esiste uno ?
La lettura del diario è una via di accesso alla grande storia a partire dalla piccola storia della vita individuale per scoprire quanto il nesso tra le due sia indissolubile. Il suo incontro mi ha lasciato tanto amore per la vita e la possibilità di poterlo raccontare nelle presentazione che hanno accompagnato il mio libro. Il contatto col pubblico, il suo interesse è stata una conferma crescente di quanto questa figura sia in grado di arrivare alla gente.
Come procede la presentazione del libro ?
Attualmente il libro è finalista al premio nazionale Carver 2018, per la sezione saggistica.
Quali sono i tuoi impegni futuri come scrittrice ?
Cosa c’è in programma per il futuro? Sto lavorando alla figura di Carlo Levi, antifascista, pittore, scrittore ed ebreo.