Lettura : Antonella Fimiani ” Donna della parola “.

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Il testo racconta di Etty Hillesum, scrittrice olandese, di origine ebraica. Una vita la sua che si svolge interiormente, spetta all’autrice Antonella Fimiani, che insegna storia e filosofia, occuparsi del pensiero, delle lettere, dei diari, che hanno come sfondo storico il periodo nazista. Una persecuzione che deve allargare i nostri orizzonti, renderci più umani, a dire della Hillesum, che spinge chi legge le sue parole a capire le parole di cui al tempo la scrittrice sente il bisogno.

Il titolo è quindi corretto, per chi legge, Donna della parola, proprio per il fatto che viene raccontata anche la parte femminile, seppure l’amore per tutti gli uomini, agli occhi della Hillesum, sembra essere più importante per l’amore per un singolo uomo ( ebbe una relazione con uno psico-chirologo Julius Spier ).

Privarsi delle forze migliori, assieme al proprio stato d’animo, non la portano solo a riflessioni poetiche, spesso oltre alla cura dell’anima, in lei incontriamo riflessioni sull’importanza del corpo.

C’è la paura di vivere, nel racconto di questa scrittrice, la Fimiani ringrazia maestro di studi, amiche, per la partecipazione e la linfa ai suoi studi, c’è un percorso di ricerca che ci porta nell’amore per l’umano, una Hillesum che cammina lungo il filo spinato, come scrive in una lettera datata 3 Luglio 1943, che sente una ” voce “, che descrive la vita come qualcosa di splendido e grande, si deve lottare per costruire un mondo nuovo.

La Hillesum vive in presa diretta un dramma, ha solo 27 anni quando viene uccisa a Auschwitz, nel 1943, prima di morire consegnò i diari con desiderio di pubblicazione

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