INTERVISTA A RITA CHARBONNIER

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Rita Charbonnier è autrice di un trittico di romanzi storici incentrati su grandi figure di donne che lottano per uscire dall’ombra. Il primo, “La sorella di Mozart”, uscito per Corbaccio nel 2006 e riedito da Piemme Bestseller nel 2011, è stato tradotto in diverse lingue. “La strana giornata di Alexandre Dumas”, uscito per Piemme nel 2009, ha ottenuto la Medaglia della Presidenza del Senato; il terzo romanzo, “Le due vite di Elsa”, ambientato a Roma durante l’era fascista, è uscito per Piemme nel 2011. Dal tardo ‘700 al primo ‘900, le tre appassionanti storie offrono uno spaccato della condizione femminile nel passato recente, mostrando quel che è cambiato e quel che ancora c’è da cambiare.
La scrittrice ha anche avuto una lunga esperienza come attrice di teatro. Ha lavorato con Nino Manfredi, Aldo Trionfo, Lucia Poli, Renato Nicolini, Tonino Conte, Sandro Massimini e altri artisti. È stata coprotagonista del musical “On Broadway”, prodotto dalla New York University e andato in scena a New York. È inoltre giornalista pubblicista e ha collaborato con diverse riviste culturali; ha anche scritto soggetti e sceneggiature per la televisione.
Quando per la prima volta si è accorta che aveva bisogno di esprimersi con la scrittura?
Non lo ricordo di preciso, perché dovevo essere molto piccola. Mi hanno insegnato a leggere verso i quattro-cinque anni e quasi subito ho iniziato a scrivere piccole cose che dovevano essere a dir poco molto goffe. E che chissà dove sono finite… ma da allora al momento in cui ho deciso di “farlo sul serio”, naturalmente, è passato parecchio tempo.
Quali opere tra i classici la ispirano e che rapporto ha con i classici?
Un classico è sempre fonte di ispirazione… altrimenti non sarebbe un classico! Per il resto, il mio rapporto con i classici è molto buono, a parte il fatto che di certo non li ho letti tutti e che devo lottare per trovare il tempo di leggerne, o rileggerne, uno…
Come valuta i social network, i nuovi spazi per gli scrittori: le sono utili?
I social media sono strumenti, e come tali possono essere utilizzati in diversi modi. C’è chi usa Facebook solo per scrivere comodamente messaggi brevi via computer; c’è chi lo utilizza per appagare il proprio bisogno di consenso, ed è opinione comune che uno scrittore non possa non essere attivo sui social, per farsi conoscere. Bisogna però vedere come lo si fa. Coloro che tempestano le bacheche altrui di propri brani di scrittura, ad esempio, risultano invadenti.
Tra le sue opere, qual è quella che ha avuto più successo in Italia?

Senza dubbio il mio primo romanzo: La sorella di Mozart. È stato pubblicato da due diverse case editrici, la seconda delle quali – Piemme – l’ha inserito nella collana Bestseller. Inoltre è stato tradotto in diverse lingue. Che sia il migliore dei miei romanzi,

però, è da stabilire…

Ringraziandola per l’intervista le chiedo: quali sono i suoi progetti per il futuro?
Ho aperto da un anno un’agenzia di servizi editoriali, “Scrittura a tutto tondo”, e naturalmente dovrò continuare ad occuparmene; sto inoltre scrivendo un nuovo libro. Molto diverso dai precedenti. Non è un romanzo storico; non è neppure un romanzo…

 


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