
Al centro della tua scrittura, una delle componenti essenziali sembra essere l’attenzione verso l’umorismo, come ti sei impossessata del lato ironico, quali sono i consigli che vengono dai lettori, cosa resta sul libro ?
La mia opera “Riso in giallo” è prettamente ironica, anche se stavolta l’ironia sposa il giallo. Posso dire di essere una persona molto ironica e solare. Se non fossi così anche nella vita reale, non avrei mai potuto scrivere un libro così scanzonato e goliardico. I lettori in genere non mi danno particolari consigli; mi dicono spesso che ho allontanato da loro tristezza e depressione, almeno per un po’…
Hai da poco presentato la traduzione in inglese del tuo libro ” Riso in giallo “, un pubblico importante, in primo piano del testo cosa metteresti per farti conoscere dal mondo anglosassone ?
Credo che il mondo anglosassone sia maestro in fatto di umorismo. Io propongo la traduzione letterale di “Riso in giallo”, per cui al centro dell’opera pongo, così come per i miei lettori italiani, divertimento, suspance ma anche riflessione. Nella mia opera, nonostante la vena scanzonata e divertente, è presente una morale da non sottovalutare.
Riso in giallo, hai chiamato il tuo libro, c’è lo puoi spiegare come titolo ?
Il titolo “Riso in giallo” (nella versione inglese:” Detective Rice”) non nasce per caso. Si potrebbe pensare ad un libro di ricette, ma non lo è. Ho ancora una volta giocato con le parole. Potrei dire che, dato che l’opera sposa giallo e commedia, il titolo sottolinea questi due aspetti: risata e giallo.
Come incoraggiare a vivere in mezzo alla lettura ( soprattutto i giovani ) ?
L’ironia è un mezzo molto valido per avvicinare i giovani alla lettura; si possono trasmettere, in modo leggero, messaggi davvero importanti. A tal fine, mi recherò presso alcune scuole per parlare direttamente ai ragazzi.
Dovresti usare una frase imitata, presa in prestito, da un altro scrittore, per descriverti, quale useresti ?
Per descrivermi prenderei in prestito una frase del grande Oscar Wilde :”Stupisco sempre me stessa; è l’unica cosa che rende la vita degna di essere vissuta.”
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